Dopo la stretta del Governo sui bonus fiscali legati all’efficientamento energetico degli edifici, facciamo i conti intasca alle soluzioni per l‘isolamento termico a cappotto, guardando prospettive e sfide del mercato futuro
I bonus fiscali introdotti dal Governo italiano negli scorsi anni hanno sicuramente contribuito alla diffusione di una serie di interventi mirati a migliorare le prestazioni energetiche dei nostri edifici, che come ormai sappiamo compongono un patrimonio edilizio tra i più vetusti in Europa.
Le tecnologie sono cambiate velocemente e le aziende hanno comunque fatto un grande sforzo per adeguare i prodotti agli standard europei più elevati e ottenere così le relative certificazioni di prodotto.
Il sistema a cappotto, ormai noto a tutti come quell’involucro isolante posizionato sull’esterno delle pareti dell’edificio, si è diffuso molto in Italia sulla scorta di Superbonus ed Ecobonus, misure che d’altro canto si sono rivelate insostenibili sul lungo periodo.
Da tempo tutti gli operatori del settore, le associazioni di categoria, le imprese e i professionisti, chiedono una misura più stabile in grado di garantire la programmazione degli interventi e la sicurezza degli operatori.
Sistemi a cappotto: lo stato dell’arte
I materiali e le tecnologie per gli isolamenti a cappotto sono molto migliorati negli anni e, tra le aziende sono nati anche vari progetti associativi.
Tra questi è molto presente da tanti anni sulla scena italiana l’associazione Cortexa, che a oggi riunisce le più importanti aziende del settore dell’isolamento a cappotto in Italia, che hanno condiviso un percorso comune fondato su una filosofia di attenzione e priorità per la qualità del costruire nel rispetto dell’ambiente.
Dal 2007 Cortexa, anno in cui è stata fondata, con il suo Manuale per l’Applicazione del Sistema a Cappotto e numerosi progetti e iniziative di informazione e formazione, diffonde e condivide la cultura dell’isolamento a cappotto e dell’edilizia di qualità .
Cortexa è anche socio fondatore di Eae, l’associazione europea di produttori di sistemi a cappotto, con cui si è dedicata a studiare tutti i numeri relativi a soluzioni e investimenti.
Dai vari studi è emerso che l’isolamento termico delle pareti esterne è quello che offre le più ampie opportunità di miglioramento sul patrimonio edilizio esistente, in termini di risparmio energetico specialmente in Italia, dove il 30% del risparmio energetico totale dovuto alle ristrutturazioni si ottiene isolando l’involucro dell’edificio.
Inoltre i dati Enea relativi all’impiego delle risorse destinate agli interventi effettuati con l’Ecobonus rilevano che il sistema a cappotto è quello che più di tutti contribuisce all’obiettivo di riduzione dei consumi energetici e che per kW/h di energia risparmiata ha un costo inferiore a tutte le altre tipologie di interventi finanziati.
In altre parole, il sistema a cappotto, insieme alla sostituzione dei serramenti, è l’intervento che ha una maggiore efficacia nel risparmio di energia e una maggiore efficienza nel risparmio finale in bolletta.
Il Sistema a Cappotto in Italia
Secondo il Centro Studi Cortexa, l’Italia rappresenta oggi il più grande mercato in Europa per il sistema a cappotto.
Con 50 milioni di metri quadri realizzati nel 2023, ossia i metri quadri necessari per isolare la facciata di 83.300 condomini di 4 piani (il calcolo prevede che un condominio di 4 piani presenti circa 600 metri quadri di facciata da isolare), nella classifica di Eae il nostro Paese occupa la prima posizione.
Le preoccupazioni sono però per il presente e l’immediato futuro, di fronte allo stop di alcuni incentivi e alla riduzione di quasi tutti gli altri, le aziende stimano una significativa decrescita dei loro fatturati e chiedono degli interventi per poter comunque affrontare le richieste della direttiva Case Green.
Già il 2023 ha visto scendere il mercato in Italia, come ben si vede nel grafico qui sotto allegato, con 50 milioni di mq venduti contro i 60 milioni dell’anno precedente.
“Il mercato del sistema a cappotto è cresciuto molto nel periodo 2022-2023, anche grazie agli incentivi fiscali – afferma Stefano Deri, presidente di Cortexa – Come Cortexa abbiamo lanciato un sondaggio rivolto a 700 progettisti italiani e rileviamo che oggi, anche in assenza del Superbonus, l’importanza del sistema a cappotto e il suo ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ed efficienza in edilizia in Italia è percepito come cruciale.
Tuttavia, è necessario effettuare una programmazione di lungo termine per realizzare il piano ambizioso previsto dalla direttiva Epbd, detta anche direttiva Case Green. In assenza di questo piano, stimiamo una decrescita del mercato del 30%, sia nel 2024 che nel 2025“.
Crediti immagine:Â Depositphotos
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