Nel cuore di Mandas fra poche settimane sarà esposta una vera e propria reliquia su quattro ruote: la prima automobile ad aver mai solcato le strade sarde. A dare la notizia è il primo cittadino del paese, Umberto Oppus. Parliamo della Vermorel tipo 2 da 12 cavalli, un modello d’epoca prodotto in Francia nel lontano 1898, che fece il suo arrivo sull’isola nel 1903. Un’automobile rivoluzionaria, vinta dal signor Efisio Manunza di Sestu grazie a un concorso nazionale indetto dal giornale agricolo “Il Coltivatore.”
Quando giunse al porto di Cagliari, l’auto fu accolta come una meraviglia d’oltremare, ma si presentò subito una sfida: nessuno era ancora in grado di guidare quel prodigio di ingegneria! Efisio Manunza, deciso comunque a portarla nella sua azienda agricola a Sestu, si affidò a un metodo più tradizionale e ordinò che l’auto venisse trainata da un giogo di buoi. Per i sardi di quel tempo doveva essere uno spettacolo singolare: una carrozza senza cavalli, trainata come un carro, in lenta marcia verso l’entroterra.
Passarono alcuni mesi prima che Manunza trovasse un autista capace di mettere in moto e manovrare il suo prezioso veicolo. L’impresa fu affidata a un esperto meccanico di Pavia, trapiantato a Cagliari, che, una volta messo mano alla Vermorel, organizzò per il signor Manunza un viaggio inaugurale dal paese di Sestu fino a Cagliari. Quel giorno, fra lo stupore dei passanti, il veicolo percorse le strade del capoluogo, inclusa l’elegante via Roma, attirando un pubblico curioso e sbigottito da quel mezzo “strano e rumoroso”.
Si racconta che gli osservatori dell’epoca commentassero sorpresi: “Guarda, una carrozza senza cavalli che, invece di lasciare una traccia di letame, lascia una scia di olio!” Infatti, la Vermorel, con il suo sistema di lubrificazione a perdere, lasciava una traccia oleosa al suo passaggio, un dettaglio che sembrava quasi sottolineare l’eccentricità di quel primo incontro con il progresso. La cronaca dell’evento fece il giro delle pagine dei giornali locali, alimentando racconti e aneddoti. Pare che, prima che il veicolo attraversasse Sestu, il banditore avesse avvisato gli abitanti di tenere gli animali sotto controllo affinché non si imbizzarrissero al rumore del mezzo.
Questa preziosa automobile, oggi perfettamente conservata e funzionante, è ancora nelle mani degli eredi del signor Manunza, che ne hanno curato con passione ogni dettaglio. Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, la Vermorel venne persino utilizzata come veicolo promozionale dalla ditta Rejna del signor G. Gottardi, a testimonianza del suo valore storico e del fascino senza tempo che continua a esercitare.
L’imminente esposizione a Mandas offrirà un’opportunità unica per riscoprire uno dei primi simboli del cambiamento, un pezzo di storia che ci parla di un’epoca in cui la modernità stava appena muovendo i suoi primi passi in Sardegna, fra meraviglia, timori e la promessa di un futuro di progresso.
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