Coldiretti chiede chiarezza e certezza alla Regione Sardegna, ma le prime risposte ricevute risultano parziali e quindi non del tutto soddisfacenti per allevatori e agricoltori. Dopo mesi contraddistinti da manifestazioni di protesta e da un lungo elenco di proposte, da incontri e tavoli istituzionali, ma anche da lettere inviate per fornire suggerimenti utili a sbloccare interventi precisi e fondi fermi a causa della burocrazia, si inizia a muovere qualcosa. Con gli ultimi interventi messi in campo da Regione e Consiglio regionale, vengono previste risorse per le aziende che hanno subito danni a causa della siccità e della lingua blu. E si smuovono finalmente anche i ristori previsti dal Bando Ucraina per gli alti settori (non allevamento) come il cerealicolo, vitivinicolo, ortofrutticolo, apistico e tanti altri. “Ma ancora non basta a coprire le reali esigenze di un mondo agro-pastorale fortemente in difficoltà”, ricordano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna.
In particolare sulla siccità la richiesta di Coldiretti era stata quella della declaratoria di Stato di calamità naturale a livello nazionale ma ancora manca. Serve, quindi, lavorare alla definizione del riconoscimento ottenendo un impegno dal Ministero dell’Agricoltura e dal Governo per prevedere anche una specifica azione in Finanziaria nazionale (di prossima discussione), indirizzato alle colture danneggiate. Bene, come proposto da Coldiretti già a inizio vertenza, l’intervento regionale che ha previsto i voucher per sostenere le aziende a parziale copertura delle spese sostenute in questi mesi. In particolare sono 5 i milioni di euro previsti per l’erogazione di finanziamenti agli allevatori le cui aziende erano state interessate dall’emergenza idrica, ricadenti nei comuni che hanno dichiarato lo stato di calamità. Si attendono ancora, invece, i fondi per le altre aziende degli altri settori agricoli danneggiati (cerealicolo, vitivinicolo, olivicolo, orticolo e frutticolo). Positivi, infine, i 3,5 milioni di aiuto per ristorare i danni subiti dalle aziende apistiche.
Accolte, invece, le richieste Coldiretti per utilizzare il cosiddetto “Quadro Ucraina” per sovvenzioni dirette a favore del comparto delle produzioni agricole vegetali, fondi che si rischiava di non poter utilizzare. Qui è stato dato il via libera all’utilizzo di 8,5 milioni di euro.
In tema di lingua blu Coldiretti chiedeva un intervento di 35 milioni di euro e l’attivazione di una Unità di progetto per intervenire rapidamente con un soggetto titolato e capace di mettere in campo interventi puntuali. Dalla Regione, invece, è arrivato un intervento per costituire un ufficio regionale di coordinamento a carattere interassessoriale e lo stanziamento di 13,5 milioni di euro per indennizzi. “Il nostro auspicio era la costituzione di una Unità di progetto come risposta più efficace ad affrontare i problemi connessi a questa epidemia – precisano presidente e direttore – bene comunque che la Regione abbia fatto un passo in avanti per affrontare con una regia unica un problema ultra decennale”.
Sull’ok definitivo alla spesa di 13,5 milioni di euro per i ristori Coldiretti Sardegna precisa: “Sebbene rappresentino comunque un importante sostegno alle imprese di settore che hanno perso e continuano a perdere importanti economie – concludono Cualbu e Saba – non possono essere ritenuti sufficienti a risollevare il tessuto produttivo primario, considerato il numero ingente di capi morti, una epidemia ancora in corso e le conseguenze economiche che ancora stanno vivendo i nostri allevatori”.
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