Tre anni di reclusione per l’accusa di furto in abitazione: sono stati inflitti dai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, nei confronti del 25enne Calogero Cipolla. L’accusa iniziale nei suoi confronti, riqualificata come chiesto pure dal pubblico ministero Giulia Sbocchia che aveva proposto la condanna a 4 anni, era di rapina.
Cipolla, all’epoca dei fatti – il 28 ottobre del 2018 – era appena diciottenne. Il giovane, insieme a due minorenni giudicati a parte, era accusato di avere assaltato l’appartamento riuscendo a portare via un portafogli, una collana, delle monete, un portagioie, un cofanetto portaoggetti contenente un paio di orecchini e un bracciale e svariati altri oggetti di minore valore.
“Rapinano un amico e fanno sparire i gioielli della madre”: 23enne a giudizio
Dalla denuncia del ragazzo, che raccontò l’episodio alla madre sostenendo che il gruppetto aveva minacciato di sfondare la porta per costringerlo ad aprire, ne scaturì l’indagine e il processo per le imputazioni di rapina aggravata e violazione di domicilio. Cipolla aveva, invece, sostenuto che i gioielli erano stati consegnati dal figlio della donna che voleva rivenderli.
Il legale dell’imputato, l’avvocato Gianfranco Pilato, ha fatto sapere che impugnerà la sentenza in Corte di appello.Â
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