Un condominio più efficiente, sostenibile e in linea con gli standard europei, senza dover intervenire sulle strutture edilizie? È possibile, grazie a un’operazione mirata sugli impianti di riscaldamento e climatizzazione. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Consorzio Q-RAD, che riunisce le principali aziende italiane del settore. Lo studio, presentato al Q-DAY 2024 di Torino, mostra come la semplice sostituzione di radiatori e caldaie a gas con sistemi radianti, pompe di calore e ventilazione meccanica controllata (VMC), insieme all’installazione di pannelli fotovoltaici, possa abbattere i consumi energetici degli edifici fino al 60%.
Ridurre i consumi senza ristrutturazioni invasive
In tempi di crisi energetica e transizione ecologica, questo studio rappresenta una buona notizia per proprietari e amministratori di immobili, in particolare condomini ed edifici multifamiliari spesso datati. Senza toccare l’involucro esterno degli edifici , come facciate e infissi, si può ottenere una riduzione dei consumi tra il 30% e il 40% (con punte fino al 60%) semplicemente intervenendo sugli impianti.
Lo studio: un focus sul patrimonio edilizio italiano
La ricerca ha preso in esame due tipologie di edifici residenziali costruiti tra gli anni ’50 e ’70, situati in tre città italiane con condizioni climatiche diverse: Torino, Roma e Palermo. Gli edifici analizzati appartengono alle classi energetiche F e G, tra le meno efficienti.
Il progetto di riqualificazione è stato suddiviso in tre fasi:
- Sostituzione dei vecchi radiatori e delle caldaie a gas con impianti radianti e pompe di calore reversibili.
- Installazione di un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) , che garantisce un ricambio d’aria continuo, riducendo sprechi energetici.
- Aggiunta di un impianto fotovoltaico da 21,8 kW per produrre energia elettrica.
Risparmi energetici concreti per tutti: ecco i numeri
Già con il primo step (sistemi radianti e pompe di calore) si osservano riduzioni di consumo tra il 29% e il 40% negli edifici più vecchi, e tra il 26% e il 29% in quelli più recenti. Aggiungendo la VMC, il risparmio energetico arriva fino al 41% nei climi più caldi come a Palermo. L’integrazione del fotovoltaico porta il taglio dei consumi a superare il 60% negli edifici meno efficienti, portandoli a classi energetiche B o addirittura A1.
L’aspetto più interessante è che questi interventi possono essere realizzati senza ristrutturazioni invasive e con un impatto positivo anche sul comfort abitativo, migliorando la qualità dell’aria e il benessere degli occupanti. «L’adozione di queste tecnologie – conclude Bottoni – non solo risponde agli obiettivi ambientali europei, ma potrebbe ridurre i costi in bolletta per molte famiglie italiane, soprattutto se supportata da incentivi mirati».
Lo studio del Politecnico di Torino e del Consorzio Q-RAD rappresenta, quindi, una strada concreta per rendere gli edifici italiani più sostenibili e ridurre la dipendenza energetica da fonti fossili, allineandosi agli obiettivi della direttiva europea “ Case Green ”.
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