Il tecnico romano: “Qui sono tornato alla casa madre, ha proseguito, io sono prima un tifoso e poi l’allenatore. Per questo ai tifosi dico di starci vicino”
TiscaliNews
“Io avevo smesso di allenare. E non lo dico per dire, ma ho avuto più richieste in questi mesi che quando ho vinto con il Leicester, ma ho detto sempre di no. Solo in due casi sarei potuto tornare in panchina: o per la Roma o per il Cagliari. Il fato ha voluto che tornassi a casa, prima in panchina e poi come dirigente. Così ha esordito Claudio Ranieri nella sua prima conferenza stampa da nuovo allenatore della Roma. “Qui sono tornato alla casa madre, ha proseguito, io sono prima un tifoso e poi l’allenatore. Per questo ai tifosi dico di starci vicino. Giocare in casa con il pubblico che fischia è la cosa più difficile che possa esistere. Io voglio una squadra e un pubblico coeso. Siamo tutti una famiglia: calciatori, allenatore, società, dipendenti”. “Io non ho tempo di fare errori – ha aggiunto -. Devo far venire i tifosi allo stadio e mandarli via soddisfatti”, ha aggiunto.
“Ho messo in conto tutti gli obiettivi, non mi voglio precludere niente. So delle difficoltà, ma sono una persona positiva, devo solo dare tutto in campo da allenatore”, ha proseguito Ranieri parlando in conferenza stampa. Di quello che invece chiede alla squadra è stato chiaro: “Non accetto che si vada al lavoro con il viso preoccupato. Siamo persone super fortunate perché ci siamo scelti il mestiere, per questo dobbiamo venire qui con il sorriso e dare tutto in campo”. E poi rivolgendosi ai tifosi: “Non fischiate i calciatori, a fine partita vengo io sotto la curva e potete fischiare me. Ma dalla squadra mi aspetto comunque che dia sempre il 120% perché l’80 qui non basta”.
I possibili ritorni di Totti e De Rossi
“Francesco? Io non sono chiuso a niente, ma oggi dobbiamo prima riportare la squadra in alto. Poi in caso si parlerà con lui per capire come e se ci può dare una mano, ma questo non significa per forza che tornerà”. Sull’argomento Totti poi Ranieri ha chiesto ai media di “esser chiari e di non attribuirmi cose che non dico: quel ‘bella gatta da pelare’ dell’altro giorno era la domanda della giornalista dell’ANSA, non parole mie…”. Sulla possibilità di riprendere De Rossi come tecnico il prossimo anno ha invece sottolineato come ora con Friedkin “non se ne sia parlato“. “Poi con Daniele ci siamo sentiti e lo sentirò in questi giorni, perché è una grande persona oltre che un ottimo allenatore”, ha concluso.
“Ho carta bianca e Friedkin vuole bene alla Roma”
“A Dan Friedkin ho parlato in faccia e mi ha lasciato a bocca aperta per il bene che vuole a questo club. Se mi ha chiamato si è reso conto degli errori. Mi è stata data carta bianca, sono stato chiamato per riportare la Roma in alto, ora tocca a me”, ha detto Ranieri. “Io sarò l’uomo vicino la famiglia Friedkin. Si farà tutto insieme. Si cercherà di fare il meglio possibile e voglio aiutare affinché la Roma sia sempre nelle prime posizioni. Dan vuole una squadra e una società seria – ha aggiunto -. Loro stanno facendo delle cose belle, ma fatemi spiegare una cosa: siamo abituati a vedere le cose in modo piramidale, i Friedkin invece le vedono in modo collegiale, le decisioni sono prese e saranno prese in modo orizzontale. Dan Friedkin è scioccato oggi, mette un sacco di soldi e non vede risultati. Mi auguro da ora in poi le cose andranno meglio”. Poi una precisazione su Dybala, alla domanda se la proprietà gli avesse chiesto di non farlo giocare per non far scattare il rinnovo automatico del contratto. “E’ stata la prima cosa che ho chiesto a Friedkin – ha spiegato – Io faccio come mi pare. Non mi interessano le clausole. Io ai miei presidenti parlo in faccia e scelgo chi voglio. Gli sta bene sennò non sarei qui”.
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