Di Mario Vacca Parma, 15 novembre 2024 – Settemila visitatori e 10mila presenze per l’evento più glamour del settore enogastronomico che ha celebrato le eccellenze nazionali ed internazionali, dalle storiche e ricercatissime cantine alle più recenti ed innovative “startup” dell’enologia. Le presenze e la distribuzione di queste ultime nei cinque giorni premiano l’ideatore dell’evento, il gran flusso del lunedi, notoriamente meno affollato, ha suggellato l’interesse per questo format che va avanti da 33 anni: «Numeri che segnano il consolidamento di un pubblico di qualità tra operatori di settore, giornalisti e wine lovers, obiettivo raggiunto e che continueremo a perseguire nelle prossime edizioni» dichiara Köcher.
Non sono soltanto buyers, operatori di settore, giornalisti e la platea di appassionati e wine lovers a godere dell’organizzazione del Wine Festival ma l’intero territorio meranese grazie alla genesi di un indotto di oltre 6 milioni di euro.
“Quo Vadis?” è il quesito che ha segnato l’edizione 2024 del Merano WineFestival, un interrogativo rivolto a tutto il mondo vitivinicolo, e più in generale enogastronomico, alle prese con il tema della sostenibilità e le sfide del mercato. La risposta di Helmuth Köcher è “Panta Rei”, lasciare che il flusso dell’evoluzione faccia il suo corso come la storia insegna.
L’interrogativo “Quo Vadis?” è stato oggetto del Summit “Respiro e Grido della Terra” organizzato presso il Cinema Ariston di Merano con 6 talk scientifici curati dall’International Viticulture and Enology Society e la tavola rotonda “Abruzzo sostenibile, Molise green”: occasioni di approfondimento sui temi della sostenibilità ambientale nel settore vitivinicolo, e più in generale agricolo, alle prese con la sfida del cambiamento climatico.
Numerose le masterclass che hanno stupito i partecipanti grazie alla presenza dei grandi nomi del vino; interessantissima la “Vini Storici dei Monasteri” organizzata da Raoul Ragazzi (delegato Fisar Alto Adige) che ha portato gli ospiti di una gremitissima aula in un affascinante viaggio alla scoperta dei vini storici dei monasteri, custodi di tradizioni millenarie e di un sapere enologico antico, anche grazie ad un parterre unico di relatori, quali Aldo Clementi, Riccardo Polo, Romina Marovelli ed Angela Palombo.
Tanti gli eventi che hanno caratterizzato la manifestazione, a partire dalla cerimonia di premiazione dei The WineHunter Award Platinum, massimo riconoscimento della guida The WineHunter assegnato agli 86 prodotti che nell’edizione 2024 della guida, hanno raggiunto un punteggio superiore ai 95 punti su 100. Il patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e il giornalista Andrea Radic hanno conferito i 5 Honour Awards assegnati alle persone ed alle aziende che si sono contraddistinte per gli elementi di Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio: i premi sono andati rispettivamente a Elena Casadei, alla famiglia Tommasi, a Cantina Librandi, a Tenute Lunelli e all’Associazione Vignaioli delle Colline di Riparbella.
L’apertura con la rassegna bio&dynamica & more ha dato spazio al mondo dei vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI, da agricoltura integrata, nonché ai vini con affinamento in anfora e underwater, uno spazio importante nel contesto del festival dedicato a 160 produttori italiani che con il loro lavoro e i loro prodotti riescono a rappresentare in maniera genuina i loro territori. In tutto 330 aziende vitivinicole italiane e 110 internazionali in mostra nelle giornate centrali da sabato 9 a lunedì 11 novembre, tra le quali l’immancabile presenza della campana Villa Matilde che si appresta ad aprire un 2025 con una serie di festeggiamenti e novità. Tra i partner istituzionali sempre presenti la Camera di Commercio di Caserta e la Regione Campania con tante aziende espositrici.
Paolo Pizziol, per la sua Villa Franciacorta ha presentato l’annata 2007 dell’eccellente Riserva Nobile Alessandro Bianchi. Singolare la verticale del Baron Salvadori di Nals Margreid nelle diversissime annate 2011 e 2021 presentateci da un preparatissimo Christian Gianotti. Rimanendo tra le eccellenze del Sud Tirol non poteva mancare il riferimento all’undicesima annata di Appius di St.Michael Eppan, un “vino da sogno”.
Tante le aziende a presentare prelibati prodotti gastronomici e con gli showcooking nelle aree Abruzzo, Calabria e Campania Felix (quest’ultima a cura di MisteryApple), che per tutta la durata del festival hanno presentato le migliori espressioni enogastronomiche di questi due territori, con numerosi ospiti tra cui Gino Sorbillo, Antonio Tubelli, Carlo Auriti e Stefano Ferrauti. Panettoni artigianali di ogni specie, encomiabili quelli proposti da Orchidea e presentati dal pasticciere Cristian, salumi toscani ed emiliani, formaggi di ogni specie tra i quali particolare il caciocavallo prodotto in terracotta da Pasquale Pagliuca.
Nella giornata conclusiva di martedì 12 novembre è andato in scena Catwalk Champagne&More con 50 maison francesi di Champagne e 75 produttori italiani di metodo classico. Massiccia la presenza dei produttori di TrentoDoc, dai grandi nomi alle piccole aziende come Rechof, piccola realtà con grandi aspirazioni nata nel 202! Bell’idea il SALISA Trento Doc di Villa Corniole , una linea tutta in rosa dedicato alle figlie del produttore.
Importante presenza anche delle aziende dell’Oltrepò Pavese, Giorgi nella persona dell’enologo Andrea Bonfanti mentre per Vanzini, premiata per l’Aiace 2019, direttamente dall’omonimo titolare Antonio Vanzini. Monsupello è stata rappresentata dalla vulcanica Laura Boatti che ha portato un dono speciale, l’esibizione della voce calda, dal timbro morbido e vellutato e del tutto particolare di Sherrita Duran, soprano con la passione per il Gospel che ha intrattenuto il pubblico con 3 brani del repertorio classico.
Si parla di vino, di aziende, viticoltori, ristoratori ma si deve parlare anche di una grande idea quella di un visionario, un uomo che della passione ne ha inventato un lavoro portandolo avanti con convinzione, tenacia e perseveranza, di un cacciatore di vini curioso, quella di Helmuth Köcher vero motore di questa preziosa iniziativa che porta valore ad un bellissimo territorio.
A chiudere il sipario della 33° edizione, sciabolata conclusiva sulla passerella Lenoir con Helmuth Köcher e tutto il team di Merano WineFestival e la fortuna di esserci stati.
(*) La Bussola d’Impresa – Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di “start-up”, M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell’innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
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