Roba da privilegiati avere l’auto elettrica e il fotovoltaico a produrre energia. Salvatore scrive dopo il lettore che aveva raccontato questa accoppiata vincente. Vaielettrico risponde. L’indirizzo mail per scriverci è info@vaielettrico.it
Roba da privilegiati, un’utopia per la maggioranza degli italiani: perché non si aiuta chi invece vive in condominio?
“Scrivo per fare un breve commento sulle esperienze di chi ha la ‘fortuna’ di avere una casa dove è possibile installare il fotovoltaico. Al punto di raggiungere un’autosufficienza quasi totale e, in aggiunta, di avere le finanze che gli permettono di comprare un’elettrica a questi prezzi folli. Vorrei segnalare che la stragrande maggioranza degli automobilisti italiani vive in condomini dove il fotovoltaico è un’utopia. E un’altra stragrande maggioranza di cittadini non si può permettere un’elettrica (che poi dovrebbe essere comunque una seconda auto). Quindi perché non si fa in modo da incentivare, seriamente, almeno l’acquisto di elettriche? E di fare in modo che le colonnine per la ricarica siano più capillari, più economiche e anche più tutelate? Perché alla fine i benefici della mobilità elettrica devono essere per pochi? Badate bene, i miei sono quesiti ai quali mi piacerebbe che qualcuno riesca a trovare una risposta e un’efficace soluzione“. Salvatore Vicidomini.
Il “benaltrismo” è sempre in agguato…
Risposta. Il “benaltrismo” è un tratto caratteristico degli italiani: appena racconti un’esperienza positiva, subito qualcuno alza la mano per dire: “Serve ben altro…”. Lungi da noi pensare che in tutti i condomini delle grandi città sia possibile organizzarsi con pannelli fotovoltaici per auto-produrre energia anche per la macchina elettrica. Ma in realtà non sono pochi, nella grande provincia italiana, a trovarsi nelle condizioni di farlo e ci sembra giusto far circolare le espereinze positive. Per qual che riguarda le domande finali della lettera, ricordiamo che gli incentivi per le elettriche ci sono sempre stati. Solo che quest’anno si è scelto un meccanismo sciagurato, con contributi talmente alti da far esaurire i fondi in poche, lasciando i più a bocca asciutta. Per il 2025, poi, pare proprio che soldi per i bonus non ce ne siano: l’auto elettrica non è certo una priorità per il governo Meloni. Quanto alle ricariche, ce ne sono già opiù di 60 mila pubbliche. In rapporto alle auto con la spina circolanti in Italia, sembrano più che sufficienti. Poi, certo, capita che una parte di queste non funzionino o vengano vandalizzate, altre piacevolezza offerte da questo benedetto Paese…
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