ANCONA Tari in aumento nelle Marche. In media del 5,7% rispetto all’anno scorso. Più del doppio della percentuale dell’incremento nazionale (2,6%). Anche se paragonata alla media nazionale di 329 euro, la tariffa marchigiana dei rifiuti di 265 euro (nel 2023 era di 250) resta comunque inferiore. Una Tari a geografia variabile comunque. Prendendo come punto di riferimento una famiglia composta da tre persone in una casa di proprietà grande 100 metri quadri, se residente a Fermo, la Tari è di 206 euro e quindi, paga ben 106 euro in meno della stessa famiglia che vive ad Ancona (312 euro).
Le differenze
Nel dettaglio, a Pesaro, paga 17 euro in meno (295 euro), ad Urbino, 30 (282 euro), ad Ascoli Piceno, 60 (252 euro) e, a Macerata 73 (239 euro). Classifica che cambia se si valutano le percentuali di aumento nei confronti dell’anno scorso. L’incremento a Macerata quest’anno è del 8,9%, ad Ascoli Piceno del 7,4%, ad Ancona del 5,2%, a Fermo del 5,1% e chiudono Urbino con +4,9% e Pesaro con +3,6%. L’aumento nel Pesarese comunque rimane di un punto superiore all’aumento medio nazionale del 2,6%. A scattare la fotografia della Tari in Italia è stato l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Lato aumenti, a guidare la classifica è la Val d’Aosta con un + 20,3%. Ma in Italia Centrale, con un +5,7%, invece sono le Marche: Abruzzo (+5,5%), Lazio (+4,3%) Toscana (+3,8%), Emilia-Romagna (+2%).
La classifica
Tradotto in euro: paga di più in assoluto chi vive in Puglia (427€) e di meno, chi vive in Trentino-Alto Adige (203 €). Ma in Italia Centrale, con la media di 265 euro, le Marche hanno la tariffa più economica paragonato a Lazio (376 €), Toscana (373 €), Abruzzo (352 €) e Emilia-Romagna (273€). Tra capoluoghi, sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 e la Tari la più cara è a Catania (594€ annui), la più bassa, a Trento (183€).
Il lato positivo
In questo report, le Marche di nuovo si distinguono come regione virtuosa nella raccolta differenziata. Siamo quasi al 72% con delle varianti. Le percentuali vanno dal 75,3% a Urbino al 62,6% ad Ancona. Al secondo posto, Macerata (74,5%), al terzo, Ascoli Piceno (69%), al quarto, Pesaro (67,9%) e al quinto, Fermo (65,6%). Secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) in Italia nel 2022 sono state prodotte circa 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (-1,8% rispetto al 2021). Nelle Marche abbiamo una produzione pro capite di rifiuti urbani abbondanti (516,1 kg). Chi produce più rifiuti è Pesaro (576,36), poi Urbino (570,5), segue Fermo (533,9), Ascoli Piceno (502,6) ed infine Ancona (481,2).
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