Una finestra nazionali da ricordare per San Marino che ha ottenuto il primo posto del Gruppo 2 della Lega D di Nations League, grazie al successo esterno sul campo del Liechtenstein: tra gli eroi della Repubblica del Titano, alcuni festeggiati nella giornata di oggi a Serravalle, anche Nicola Nanni, giocatore della Torres che ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Vi riportiamo alcune delle sue dichiarazioni alla Rosea.
La gioia
“Sono stremato, provo una sensazione unica. Mi sento svuotato dentro dalla gioia e dalle continue emozioni provate non solo in queste ultime partite ma in tutto l’ultimo periodo con la nazionale. Fino a qualche tempo fa tutto questo per tutti noi era semplicemente impensabile. C’è stata una grande festa a San Marino allo stadio con la squadra che è stata accolta in pullman. Io però sono dovuto rientrare in Sardegna perché il campionato non aspetta. Deluso dall’aver perso una festa storica? Sinceramente no, volevo tornare alla Torres per riprendere il percorso qui, sono contento per tutti i miei compagni di nazionale che si meritano un giorno di festa e di giusti complimenti. Io però non sono un’amante della prima pagina, preferisco continuare a lavorare e godermi anche a livello intimo questi momenti”.
Cambio di marcia
“Dal cambio di CT, con l’arrivo di Roberto Cevoli, abbiamo imparato un po’ di mestiere in più e anche assaggiato un po’ di più di professionismo. Il gruppo ora è molto solido e sinceramente ha anche più qualità. Io sono uno dei capitani. Di recente ho preso una fascia che viene alternata in base alle scelte e che è anche di Alessandro Golinucci. Sento di essere un esempio, so che molti compagni vedono in me il professionista. Voglio aiutarli. Rappresentare un Paese così piccolo ma con tradizioni così forti in giro per il Mondo è un onore, quando entri in campo con la fascia senti un qualcosa di particolare”.
La Torres
“Andare in B e fare la storia anche con la Torres? Ci sono tante pressioni quest’anno è vero, però quello della promozione è un sogno che abbiamo anche noi giocatori come tutta la piazza. Guardiamo partita per partita perché il girone, come dicono i risultati recenti, è molto complicato e ci sono tanti avversari di livello e squadre che hanno investito tantissimo, come Pescara o Ternana. Dobbiamo pensare solo a noi, ripartire forte dalla gara con la Spal in trasferta e farci spingere dal nostro pubblico per ambire in grande. Dobbiamo essere un unico blocco con la nostra gente, così come è a San Marino. A Sassari mi trovo molto bene, devo solo ringraziare la Torres. Mi hanno accolto da svincolato in un momento di difficoltà per me, e non mi hanno mai messo pressioni. Lavoro ogni giorno con ottimi compagni che mi hanno aiutato tanto a sentire il peso di questa maglia. Sento che è una città che ha voglia di traguardi importanti e c’è una società solida. In questi contesti io tolgo fuori il sammarinese che è in me: si lavora in silenzio per ottenere qualcosa di impensabile”.
La Redazione
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