Tra le tecnologie sostenute da United Ventures, che ha al momento in portafoglio 23 startup, ci sono IdentifAI, che sviluppa sistemi di AI generativa per il riconoscimento delle immagini, soprattutto in ambito copyright e tutela del diritto d’autore, o Insilico Trials, che realizza software che simulano i test delle molecole per accelerare i trial clinici nello sviluppo dei medicinali, uno dei colli di bottiglia che costa di più alle aziende farmaceutiche in termini di investimenti. O ancora: archiviazione dei dati, che con l’avvento dell’AI generativa pone al centro il tema della sicurezza delle informazioni.
Earlybird, invece, si è dotata di “una piattaforma AI interna che analizza dati da molte fonti per identificare fondatori promettenti e aziende in fase iniziale – spiega Belling -. Sebbene l’AI non prenda decisioni per noi, ci aiuta a concentrarci su segnali rilevanti. Per esempio, monitoriamo pubblicazioni scientifiche o attività su piattaforme come GitHub”. Il fondo, con uffici a Berlino, Monaco e Londra, ha costruito un portafoglio di investimenti (con 121 startup) su due binari. “Accanto agli investimenti deep tech a lungo termine, includiamo anche aziende con cicli di crescita più brevi – dice Belling -. Inoltre, consideriamo ogni round di finanziamento come una possibile uscita parziale”.
Tra gli investimenti in tecnologie futuristiche, Earlybird annovera una startup europea che si occupa di lanciatori spaziali, Isar Aerospace, e Marvel Fusion, che lavora a tecnologie per la fusione nucleare. Poi cattura della CO2 (una tecnologia per confinare l’anidride carbonica), un foie gras coltivato in bio-reattori e poi calcolo quantistico con Eleqtron. “È una storia bella perché è nata in una università in campagna, a Siegen, fuori Colonia, da un docente che ha fatto lo spin-off universitario, costruendo un computer quantistico senza essere notati e ora lo vogliono vendere ad altre università”, racconta Belling.
Il futuro del deep tech
Per l’Europa la fase è critica. Da un lato ci sono le promesse della Commissione entrante, con una delega specifica allo Spazio per incrementare gli investimenti sul settore, la prossima commissaria a startup e ricerca, Ekaterina Zaharieva, che vuole portare al 3% del pil comunitario l’investimento in ricerca (oggi al 2,3%) e il report dell’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che insiste sul ritorno alla competitività in ambito tecnologico. Dall’altro le cronache del settore sono popolate dalle storie di due startup molto promettenti, come la svedese Northvolt nella produzione di batterie elettriche, e la tedesca Lilium, che invece sviluppa aero-taxi, a rischio bancarotta.
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