Si può ancora accedere al bando per il pagamento dei danni: solo per via telematica, c’è anche un numero verde per chi non è capace
Nove settembre 2024, una data rimasta impressa nei cittadini di Bergamo, in città, soprattutto, con l’esondazione del Morla. È stata prorogata al 6 dicembre 2024 la possibilità di presentare la richiesta di contributi a fondo perduto per i danni causati nella città di Bergamo.
Requisiti e modalità sono contenuti nel Bando «Spese di primissima necessità» redatto da Comune di Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca. Il ristoro dei danni è sostenuto dalle donazioni raccolte sul «Fondo di solidarietà per l’alluvione del 9 settembre 2024», aperto dal Comune di Bergamo presso Fondazione della Comunità Bergamasca.
La richiesta di contributo è esclusivamente in modalità telematica attraverso il sito di Fondazione della Comunità Bergamasca (fondazionebergamo.it). La compilazione del modulo online richiede l’utilizzo del sistema SPID, CIE carta d’identità elettronica o CNS carta nazionale dei servizi. Per assistenza nella compilazione della domanda o per difficoltà tecnico informatiche, è possibile prenotare un appuntamento con Prenota Bergamo alla voce Assistenza digitale, selezionando unicamente la sede Lazzaretto – Spazio Digitale, nei seguenti orari: lunedì 14-18; martedì: 14-18; mercoledì 14-18; giovedì: 14-18; venerdì: 9-13 oppure chiamando il Contact Center al Numero Verde 800292110 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13.
Alla domanda di contributo deve essere allegata la documentazione fiscalmente valida che attesti le spese sostenute (copia delle fatture e quietanza di pagamento). Non sono soggette a contributo le spese sostenute in contanti o che non consentono la piena tracciabilità delle operazioni. Le richieste di contributo pervenute ad oggi, mercoledì 20 novembre, sono circa 80.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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