Colla, tronchesi, adesivi e berretti. “Armati” di questi strumenti, i Robin Hood che lottano a Roma contro B&B, affitti brevi e overtourism hanno effettuato un raid in città, nella notte tra il 20 e il 21 novembre. Una nuova azione dimostrativa, dopo quella di fine ottobre, durante la quale i volontari hanno danneggiato e manomesso i lucchetti per i check-in, i dispositivi utilizzati da molti proprietari di case vacanze.
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Cosa sono i lucchetti per il ckeck-in
I lucchett, locker o keybox sono dei piccoli contenitori, dotati di combinazione, dove gli host lasciano le chiavi degli appartamenti. In questo modo, comunicano al cliente dove trovare la scatola e il codice per aprirla ed avere, così, le chiavi per la casa vacanze. Sono strumenti, ormai, molto diffusi, specialmente al centro di Roma. Si trovano ovunque: attaccati ai pali, alle ringhiere o direttammente incollati sui muri.
Robin Hood contro l’overtourism
Come era accaduto già a fine ottobre, un gruppo di attivisti ha deciso di sabotare, nel vero senso della parola, i lucchetti delle case vacanze. Come riporta LaPresse, con i favori della notte uomini e donne si sono mossi lungo le strade della Capitale incollando i keybox e rendendoli inutilizzabili. Ogni sortita, poi, viene firmata, lasciando sul posto o un adesivo oppure un berretto verde con una piuma: da qui il nome di Robin Hood.
Via Merulana, Rione Monti, Pigneto, Gregorio VII, via Santa Maria delle Fornaci, via Innocenzo III alla stazione San Pietro. I Robin Hood sono intervenuti non solo al centro. Affissi, poi, dei volantini con un vademecum per danneggiare i locker: bastano un poco di colla e, all’occorrenza, anche le tronchesi. “Manometti anche te i lucchetti dei tuoi quartieri” si legge sul volantino ma “stai attento a non farti vedere”.
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Lucchetti distrutti contro l’over tourism
“Un fenomeno dilagante” denunciano gli attivisti a La Presse. “Nel mese scorso abbiamo deciso di intervenire su un fenomeno fuori controllo che produce disuguaglianze in tutto il paese di cui questi lucchetti non sono altro che l’evidente manifestazione – avvertono in un comunicato – In seguito alla nostra azione qualcosa è iniziato a muoversi, nella Capitale è stato di recente discusso un regolamento municipale per porre un freno agli affitti brevi nel centro storico”.
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Un’azione non sufficiente visto che “anche nelle zone periferiche la turistificazione sta già cominciando ad accettare le disuguaglianze socio economiche”. Critiche, anche, alla ministra del Turismo, Daniela Santanché, alla quale è stato ricordato che il suo lavoro non è quello di “rendere impossibile la vita ai cittadini. Chiediamo un piano nazionale che regoli il fenomeno degli affitti brevi e ponga un freno alla fame delle piattaforme”.
L’appello alla Chiesa
L’appello viene esteso anche alla Chiesa, “che nonostante gli sforzi arrivati in ritardo delega quasi totalmente al mercato privato l’onere di ospitare i pellegrini che questa città non è in grado di ospitare. Per tanto siamo tornati a sabotare i lucchetti disperdendoci per vari quartieri della Capitale sperando che farete anche voi lo stesso” continua il comunicato rivolgendosi direttamente ai cittadini.
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