Il mercato dell’auto europeo è praticamente fermo a ottobre. E da un altro grande costruttore, Mercedes, arriva l’annuncio di un maxi-taglio dei costi di diversi miliardi di euro all’anno: “perché, in un situazione estremamente volatile in tutto il mondo – spiega l’azienda – solo aumentando l’efficienza si può restare forti sul piano finanziario e produttivi”. Nessuna indicazione sul settore su cui ricadranno i drastici tagli e sulla possibilità che siano previsti anche licenziamenti.
Anche sul fronte Volkswagen non si vedono schiarite: “L’azienda non esclude chiusure di fabbriche e licenziamenti”, afferma il sindacato Ig Metall che, mentre va avanti la trattativa salariale, già prepara gli scioperi. Nel quartiere generale della casa tedesca, a Wolfsburg, hanno protestato più di 6.000 dipendenti provenienti da tutte le fabbriche della Repubblica federale del gruppo.
Nel mese di ottobre sono state immatricolate nell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – 1.041.672 vetture con un incremento dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2023.
Dall’inizio dell’anno le immatricolazioni sono 10.821.299, con un segno positivo dello 0,9% sull’analogo periodo dell’anno scorso. Tre dei cinque mercati principali (incluso il Regno Unito) registrano una performance negativa: -11,1% la Francia, -9,1% l’Italia e -6% il Regno Unito. Positivi, invece, i mercati di Spagna (+7,2%) e Germania, in recupero (+6%).
“Il 2024 mostra un andamento altalenante dovuto anche a un tentativo di ripresa della quota delle auto elettriche, che era in ridimensionamento per effetto della fine degli incentivi nel principale mercato dell’area, cioè in Germania” spiega il Centro Studi Promotor che vede nell’ibrido plug-in un possibile sostegno nella transizione. Le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate del 2,4% a 124.907 unità, pari a una quota di mercato del 14,4%. Tuttavia, i volumi da inizio anno sono inferiore del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una quota nei primi 10 mesi del 13,2% rispetto al 14% dello stesso periodo del 2023. L’Italia – secondo i dati dell’Unrae – è ultima tra i cinque maggiori mercati per quota di auto con la spina: 7,4% nel mese rispetto al 23,6% della Germania, il 30,3% del Regno Unito, il 23,4% della Francia, l’11,9%
Stellantis ha venduto 150.346 auto, il 16,7% in meno dello stesso mese del 2023, con una quota di mercato del 14,4% contro il 17,4% di un anno fa. Da inizio anno il gruppo ha venduto 1.700.846 vetture, con un calo del 7,1% e una quota di mercato che passa dal 17,1 al 15,7%. L’Anfia chiede che “nei primi 100 giorni di lavoro della Commissione europea venga approvato, mantenendo inalterati scadenza e obiettivi del 2035, un piano di neutralità tecnologica riguardo ai vettori energetici. Solo la vera neutralità tecnologica, infatti, potrà ridare certezza e serenità ad un mercato pesantemente contrastato”. e “sollecita con fermezza l’implementazione di un piano di sostegno alla filiera automotive che possa aiutarla concretamente a superare questo momento critico sia per i costruttori che per i componentisti”.
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