A partire dal 6 dicembre 2024, le Smart TV, ormai in pratica tutti televisori venduti in Italia, subiranno modifiche nelle schermate e nei telecomandi, in base alle nuove disposizioni dell’Agcom. Il cambiamento punta a garantire una maggiore visibilità ai Servizi di Interesse Generale, che comprendono canali televisivi nazionali e locali del digitale terrestre, piattaforme di streaming come RaiPlay, e servizi radiofonici. Vediamo allora:
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Schermate delle smart tv e i telecomandi, cosa cambia dal 2024 -
Le tempistiche di attuazione del regolamento Agcom
Schermate delle smart tv e i telecomandi, cosa cambia dal 2024
L’obiettivo del nuovo regolamento è fornire agli utenti un accesso più semplice e diretto ai contenuti audiovisivi considerati di rilevanza nazionale e locale. Le interfacce delle Smart TV saranno modificate per comprendere una schermata specifica dedicata a tali servizi, detta Home di Stato. Questa sezione, che sarà obbligatoria in tutte le nuove Smart TV vendute in Italia, dovrà avere una posizione di prominenza nella schermata principale del dispositivo. In altre parole, non potrà essere nascosta o secondaria rispetto ad altre piattaforme di streaming commerciali o contenuti a pagamento.
Secondo l’Agcom, la Home di Stato sarà una pagina dedicata in cui troveranno spazio i canali televisivi nazionali (come Rai, Mediaset, La7), i canali locali del digitale terrestre, i servizi di streaming nazionale (ad esempio, RaiPlay) e anche i canali radio. L’obiettivo è promuovere l’accesso ai contenuti di interesse pubblico e garantire una pluralità di scelta agli spettatori, indipendentemente dall’accesso a servizi di streaming privati.
Oltre alle modifiche alle schermate delle Smart TV, il regolamento Agcom impone anche cambiamenti significativi ai telecomandi. A partire da maggio 2025, i nuovi telecomandi dovranno includere un tastierino numerico completo per consentire un accesso diretto ai canali televisivi tradizionali. Inoltre, sarà presente un tasto specifico dedicato esclusivamente all’accesso rapido ai canali del digitale terrestre.
L’introduzione del tasto dedicato per i canali TV mira a semplificare l’esperienza dell’utente, garantendo che non debba scorrere attraverso molteplici app e servizi prima di accedere ai canali tradizionali. Questo tasto permetterà di bypassare le piattaforme di streaming o le app di contenuti privati, indirizzando direttamente alla sezione dei canali TV.
Uno dei concetti chiave introdotti dal regolamento Agcom è quello della prominenza, che implica che i Servizi di Interesse Generale debbano avere una posizione centrale e facilmente accessibile sulle interfacce delle Smart TV. Questo non significa solo visibilità, ma anche accesso prioritario, evitando che i contenuti pubblici siano relegati in sezioni secondarie o difficili da trovare rispetto ai contenuti di piattaforme private come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+.
L’Agcom vuole così garantire che i cittadini possano accedere con facilità ai contenuti pubblici di interesse generale, tutelando la pluralità dell’informazione e dei contenuti offerti.
Le tempistiche di attuazione del regolamento Agcom
Il regolamento entrerà in vigore a partire dal 6 dicembre 2024, data a partire dalla quale tutte le Smart TV vendute in Italia dovranno includere le nuove interfacce richieste dalla normativa. Il cambiamento riguarderà sia le nuove Smart TV vendute in negozio, sia quelle distribuite tramite e-commerce
Per quanto riguarda i telecomandi, la scadenza è fissata a maggio 2025, momento entro il quale i produttori dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni, inserendo il tasto dedicato ai canali TV tradizionali e un tastierino numerico completo.
L’introduzione della “Home di Stato” e delle nuove funzionalità dei telecomandi dovrebbe migliorare l’accessibilità ai contenuti di pubblico interesse. Gli utenti troveranno più facile accedere ai canali televisivi tradizionali, senza dover passare attraverso lunghe liste di app o piattaforme. Allo stesso tempo, sarà possibile continuare a utilizzare le app di streaming privato, che però non potranno oscurare o rendere meno visibili i servizi pubblici.
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