Per le imprese arriva il contributo a fondo perduto Resto Qui gestito da Invitalia. Requisiti e caratteristiche.
Resto Qui è un incentivo volto a sostenere l’economia nelle zone colpite da eventi sismici ed è un’estensione di Resto al Sud di cui ricalca le caratteristiche principali.
Si tratta di una misura particolarmente interessante, sia perché trattandosi di contributi a fondo perduto le risorse non devono essere restituite, sia perché oltre a coprire costi effettivamente sostenuti, viene riconosciuto anche un contributo per far fronte alle esigenze di liquidità.
Vediamo ora le caratteristiche di Resto Qui, chi sono i beneficiari, gli importi e come presentare istanza.
Chi può accedere al contributo a fondo perduto Resto Qui
Il contributo Resto Qui mira a sostenere la nascita di nuove imprese e lo sviluppo di imprese già esistenti. Mentre Resto al Sud è una misura concentrata sullo sviluppo economico delle regioni del Sud, Resto Qui è concentrata di aree specifiche del Nord e Centro Italia. In particolare possono accedere 116 Comuni del cratere sismico situati nelle regioni Lazio, Marche e Umbria. Tra questi 116 Comuni 24 sono particolarmente agevolati e non vi sono limiti di età per accedere ai finanziamenti. I 24 Comuni per i quali è previsto l’accesso al contributo senza limiti di età sono:
- Accumuli (RI);
- Amatrice (RI);
- Acquasanta terme (AP);
- Arquata del Tronto (AP);
- Montegallo (AP)
- Montemonaco (AP)
- Caldarola (MC);
- Camerino (MC)
- Camporotondo del Fiastrone (MC);
- Castelsantangelo sul Nera (MC);
- Cessapalombo (MC);
- Colmurano (MC);
- Fiastra (MC);
- Gualdo (MC);
- Monte Cavallo (MC);
- Monte San Martino (MC);
- Muccia (MC);
- Pieve Torina (MC);
- San Ginesio (MC);
- Sant’Angelo in Pontano (MC);
- Ussita (MC);
- Valfornace (MC);
- Visso (MC);
- Norcia (PG).
Per la lista degli altri Comuni che possono accedere alle risorse Resto Qui, si invita a scaricare l’allegato.
Possono accedere alle risorse Resto Qui, anche le isole marine:
- Campo nell’Elba
- Capoliveri
- Capraia
- Giglio
- Marciana
- Marciana Marina
- Ponza
- Porto Azzurro
- Portoferraio
- Portovenere
- Rio
- Ventotene
E, infine, le isole lacustri:
- Isole della laguna veneta;
- Isole della laguna di Grado;
- Isole del Lago di Iseo;
- Isole del Lago di Garda e del lago di Como;
- Isola d’Orta – San Giulio;
- Isole del lago Trasimeno;
- Isole Borromee.
Si ricorda che per accedere alle risorse non vi sono limiti temporali, cioè è possibile presentare istanza in qualunque momento, le domande sono vagliate in base all’ordine cronologico di arrivo e fino a esaurimento delle risorse stanziate per ogni anno.
Requisiti per accedere alle risorse Resto Qui
Chi può accedere alle risorse Resto Qui? Fatta eccezione per i 24 Comuni per i quali non sono previsti requisiti anagrafici, negli altri casi per poter accedere è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni di età.
Possono accedere coloro che non sono titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, inoltre è necessario impegnarsi a non stipulare tali contratti per tutta la durata del finanziamento. Per chi è titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è necessario lasciare il lavoro nel momento in cui viene approvata la richiesta.
Per accedere è necessario non avere ricevuto nell’ultimo triennio altri aiuti alla autoimprenditorialità. Inoltre è necessario non essere titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (solo per il comparto delle attività libero professionali)
Possono accedere ai fondi le imprese già esistenti purché costituite dopo il 21 giugno 2017.
Non possono accedere ai fondi le imprese operanti nei settori immobiliari, agricoltura, pesca acquacoltura, assicurazioni, difesa, attività di famiglia, organizzazioni ed organismi extraterritoriali.
Cosa prevede Resto Qui?
La misura copre fino al 100% delle spese e prevede un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare a 200.000 euro per le società composte da quattro soci.
Oltre alla copertura dei costi sostenuti, è previsto anche un altro aiuto, si tratta di un sussidio economico volto a far fronte alle esigenze di liquidità dell’impresa.
L’importo è di:
- 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;
- massimo 40.000 euro per le società.
Per le imprese individuali il finanziamento massimo è di 60.000 euro. Possono essere coperte le spese per l’acquisto di macchinari, ristrutturazioni di immobili in cui sono ubicate le attività, realizzazione di siti internet. Non è, invece, ammesso al beneficio l’acquisto di beni strumentali usati.
Le spese per essere finanziabili devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda.
La domanda deve essere presentata attraverso il sito Invitalia che gestisce le risorse di Resto Qui. Per presentare la domanda è necessario avere un’identità digitale:
SPID;
CIE;
CNS.
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