Sace ha lanciato oggi l’Africa Champion Program, una nuova iniziativa che si inserisce nel quadro del Piano Mattei per l’Africa, con l’obiettivo di supportare le imprese italiane nel loro percorso di internazionalizzazione verso il continente africano. Il progetto, presentato nella sede romana dell’agenzia, è promosso con il patrocinio del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il supporto della Struttura di missione del Piano Mattei della presidenza del Consiglio dei ministri, insieme a partner istituzionali come Agenzia Ice, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Simest, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Camera di commercio Mozambico-Italia. L’iniziativa si articola in due fasi principali: un percorso formativo suddiviso in moduli, con focus su settori strategici come energia, infrastrutture e agroalimentare, e su Paesi prioritari come Costa d’Avorio, Marocco, Tunisia, Mozambico, Egitto e Kenya; e sessioni di business matching per creare opportunità concrete tra imprese italiane e controparti africane. “L’Africa Champion Program rappresenta solo l’inizio di una serie di progetti volti a rafforzare la presenza italiana in Africa,” ha sottolineato Alessandra Ricci, amministratrice delegata di Sace, che sottolinea l’avvio nel continente di iniziative per un valore di 1,4 miliardi di euro dal lancio del Piano Mattei, a gennaio scorso.
Laurent Franciosi, responsabile dello sviluppo dei mercati internazionali di Cdp, ha evidenziato che oltre il 50 per cento delle risorse mobilitate quest’anno dall’agenzia in ambito di cooperazione è stato destinato all’Africa sub-sahariana. Questa allocazione testimonia il crescente impegno italiano nel continente, con un’attenzione particolare al Marocco, dove sia Sace che Simest hanno annunciato la prossima apertura di una sede a Rabat. Nel caso di Sace, questa si aggiungerà a quelle già operative al Cairo e a Johannesburg. “L’Africa è stata identificata come un ‘Paese gate’ per il nostro export. Con questa nuova presenza, intendiamo rafforzare ulteriormente i legami economici e commerciali con il continente,” ha spiegato l’Ad Ricci. Simest si propone di finanziare investimenti produttivi, sia in Africa che in Italia, con l’idea di rafforzare le nostre Pmi ad essere più competitive sul mercato internazionale. “L’idea è non solo di sostenere gli investimenti in Africa ma anche di rafforzare le Pmi italiane in Italia in modo che siano più competitive sul mercato internazionale”, ha spiegato Marco Cantalamessa, direttore Strategia e innovazione sostenibile di Simest, che ha citato la disponibilità a finanziare le spese che le aziende italiane sosterranno per formare personale africano da integrare a termine negli effettivi.
Il vicedirettore generale per la promozione del Sistema Paese al Ministero degli Esteri, Fabrizio Lobasso, ha da parte sua sottolineato l’importanza della formazione come pilastro dell’azione ministeriale in Africa. “La formazione è parte integrante del carattere italiano di fare maieutica e tracciare sentieri. Per fare partenariato in Africa è importante promuovere valori inclusivi, e il Piano Mattei mira proprio a un approccio che intercetti i cambiamenti in corso nel Continente”, ha dichiarato. A margine dell’evento, il diplomatico ha poi ragionato sulle possibilità utili a garantire una maggior inclusività nello sviluppo del programma, nel rispetto dell’idea originaria dell’iniziativa. In questo senso, ha osservato, “Sarà importante continuare a dialogare con associazioni e organizzazioni intergovernative, tanto a livello panafricano come regionale, nelle quali sarà possibile spiegare meglio e più a fondo i vantaggi mutui del partenariato italo-africano”. L’ex ambasciatore a Khartoum osserva in ogni caso “un cambio di passo in termini di approccio sistemico al Continente”, e dai membri della diaspora africana in Italia raccoglie “estremo interesse per questo nuovo approccio”. “Come per tutte le cose si può fare ancora di più, ovviamente, ma sempre preservando un’attitudine inclusiva con i nostri interlocutori: a partire dalle idee, dalla creatività dei giovani e dai valori, senza pregiudizi e stereotipi limitanti”.
Da diversi attori, intanto, arriva l’auspicio a creare sinergie tra il sistema imprenditoriale italiano ed africano, uno degli obiettivi dell’Africa Champion Program. Per l’ambasciatore Fabrizio Saggio – coordinatore della Struttura di missione del Piano Mattei e consigliere diplomatico della presidente del Consiglio – il Piano Mattei è un progetto “di interesse nazionale”, che necessita quindi della partecipazione “di tutti gli attori del Paese”. Sulla stessa linea Simone Santi, presidente della Camera di commercio Mozambico-Italia, che sottolinea la necessità di creare una connessione fra i grandi gruppi e le Pmi, i progetti e i territori. “Sono le Pmi che realizzano i progetti vinti a bando dalle grandi aziende italiane”, ha osservato, invitando sulla falsariga del lessico cestistico ad affiancare al “player” istituzionale (il governo) una solida rete di “pivot”, attori che concretamente mettono a terra i progetti sul territorio.
In Mozambico Santi ha proposto di valorizzare i tirocini formativi e di puntare sulla formazione di personale che possa lavorare in Italia, realizzando queste iniziative anche con il coinvolgimento delle numerose università del territorio, molte delle quali cattoliche, che nel Paese rappresentano una rete importante. L’Africa Champion Program, che prenderà ufficialmente il via nel 2025, è nelle intenzioni dei promotori un esempio di come la collaborazione istituzionale tra Sace, Agenzia Ice, Cdp, Simest e Confindustria ed il loro coordinamento come Sistema Paese possa rafforzare la proiezione internazionale dell’Italia. Con l’apertura di nuove opportunità commerciali e il rafforzamento delle relazioni bilaterali, l’Italia punta a posizionarsi come protagonista di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il continente africano.
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