Caro direttore, per noi la sicurezza è curarsi di più gli uni con gli altri, superare l’estraneità che viviamo nelle città e sì anche battersi contro il male che di volta in volta si presenta.
Lo sanno bene le persone di questa città e i lettori di questo giornale fin da quando scendemmo in piazza a seguito dell’uccisione di Ibrahim Diop nel 2005 con una manifestazione che unì tutta la città e che permise di assicurare alla giustizia l’assassino.
Non abbiamo ricette, ma sì esempi umani validi da proporre. Uno di questi è il mercato interetnico di via Bologna da noi realizzato. Qui immigrati e italiani lavorano fianco a fianco da circa tre decenni. In uno dei luoghi più complicati d’Italia ( piazza Garibaldi) l’incontro ha vinto sul sospetto, la tolleranza sul conflitto, l’ accoglienza sullo scontro. Fatevi un giro per saperne di più.
In quel luogo, notizia di questi giorni, è stata sventata una rapina ai danni di una turista grazie ai lavoratori che hanno bloccato il ladro e hanno restituito il maltolto alla signora.
In questi anni abbiamo imparato a non girarci dall’altro lato, a non fare proclami, a non dover aspettare telecamere e progetti securitari per occuparci l’uno dell’altro.
Qui, succede anche che gli stessi ambulanti si preoccupano a fine lavoro di lasciare il luogo pulito (il servizio della nettezza urbana purtroppo latita).
Ospitano e sostengono Emergency nel suo servizio medico. Svolgono un ruolo di mediazione con chi arriva in città da ogni parte del mondo. Insomma non aspettano, ma agiscono per un bene comune.
Avviso ai naviganti: se si vuole rilanciare piazza Garibaldi, oltre alle buone idee e alle sincere promesse bisognerebbe valorizzare il bene che già c’è.
L’autore è responsabile della associazione antirazzista interetnica “3 Febbraio”
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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