PESCARA – “Ho presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa, al Ministro dell’Interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro dell’Economia e delle Finanze. Con tale atto di sindacato ispettivo chiedo di sapere se e quali iniziative intendano assumere il Presidente e i Ministri interrogati affinché si sviluppi un’azione di coordinamento e di supporto reciproco tra gli enti interessati, per il reperimento dei fondi e per agevolare la rapida esecuzione delle iniziative e consentire nel più breve tempo possibile l’apertura della nuova sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Pescara, in fase di costruzione in via Rigopiano”. Lo afferma in deputato del Pd Luciano D’Alfonso.
” Come noto”, aggiunge ripercorrendo l’iter amministrativo della vicenda, “il Comando provinciale dei Carabinieri di Pescara èsistemato in un edificio che non assicura la massima funzionalità e fruibilità degli uffici, che da almeno 24 anni attendono di essere trasferiti in una sede idonea. La proposta di un nuovo Comando provinciale risale al 2002, anno in cui venne individuata un’area in cui insediare la struttura, ma trattandosi di un’area ricompresa in una zona vincolata a parco, si dovette azzerare la procedura. Si optò quindi per modificarne l’ubicazione, realizzando caserma e alloggi nell’area dell’ex Monopolio di Stato in via Rigopiano, e nel 2006 il Comune di Pescara acquistò l’area. Nel 2008 iniziò il procedimento per cederla in usufrutto permanente senza oneri al Demanio ai fini della realizzazione del primo lotto del progetto, che comprendeva la realizzazione della palazzina destinata ad ospitare 16 alloggi per i Carabinieri”.
“Nel 2017 il progetto venne rispolverato e ridimensionato. Nel febbraio 2018, realizzata una parte degli alloggi destinati ai militari, la Regione ottenne dall’Agenzia del Demanio lo sblocco di un finanziamento di 5 milioni 824mila euro, per consentire il completamento del compendio. I fondi stanziati dall’Agenzia del Demanio comprendevano anche una somma, pari a poco meno di 600mila euro, per la progettazione della nuova caserma. Alla fine del 2020 vennero annunciati lavori per il primo semestre 2021, mai iniziati. A distanza di quasi vent’anni gli alloggi non sono stati ancora completati e – se da una parte non sono state poche le segnalazioni e le denunce di atti vandalici registrate, compresi furti di rame nel cantiere – dall’altra, per il progetto definitivo del nuovo Comando, è stato necessario recepire i nuovi disposti normativi e le nuove linee di indirizzo in materia di efficientamento energetico e di sostenibilità ambientale; condizioni che hanno costretto i progettisti ad una revisione dello stesso”.
” Infine, nel mese di ottobre 2024, durante i ripetuti vertici interistituzionali con l’Arma ed il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, è emersa nuovamente la volontà di riprendere i lavori e la urgente necessità di reperire gli ultimi fondi necessari per poter costruire la sede del Comando, ma certamente i lunghissimi tempi trascorsi inducono a sollecitare una maggiore attenzione da parte degli enti coinvolti. – La realtà odierna ci dice che l’Arma incaricata di assicurare una quota di contributo per l’ordine pubblico a Pescara e provincia, cioè i Carabinieri, è senza sede. I Carabinieri sono accampati in un letto a castello, in viale D’Annunzio, e chiunque ci va vede una sofferenza. Tra l’altro una collocazione onerosa, perché caratterizzata da fitto passivo per l’ordinamento pubblico”.
“Adesso: a) serve completare il sito degli alloggi e inaugurare il cantiere del comando provinciale. Personalmente ho ritenuto di assumere iniziative interloquendo con i vertici del Ministero delle infrastrutture e dell’Agenzia del demanio, e si sta componendo un’adeguatezza di risorse finanziarie. b) la premura istituzionale che attivo e rivolgo è che il Demanio dello Stato, con le risorse che ha già reperito, attraverso l’istituto della convenzione, convergentemente con il Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche renda possibile la scelta della stazione appaltante più performante al momento, valorizzando i carichi di lavoro in esercizio e la dotazione di risorse professionali ed esperienziali più appropriate e che ai 5 milioni del Demanio concorrano altri 8 milioni del competente Dipartimento del Ministero delle Infrastrutture, secondo una triennalità di 2 milioni nel 2025, 3 milioni nel 2026 e 3 milioni nel 2027. Così, dopo 36 mesi, finalmente potremo vedere anche il completamento del Comando Provinciale dei Carabinieri. c) di questo parlerò anche al nuovo Comandante Generale e al Capo di Gabinetto del Ministero della Difesa”.
“Intanto ho scritto al capo del Dipartimento delle opere pubbliche e le politiche abitative del Ministero delle infrastrutture, Calogero Mauceri; al capo di gabinetto dello stesso Ministero, Alfredo Storto; al direttore generale dell’Agenzia del demanio, Alessandra Del Verme; al Provveditore interregionale delle opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, Vittorio Federico Rapisarda, per richiedere la convocazione di una riunione, da calendarizzare al più presto, affinché si possano collaborativamente e convergentemente determinare la definitiva ripartizione della copertura economica occorrente, nonché il soggetto delegato a svolgere le funzioni di stazione appaltante”.
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