Dopo 2 anni mostre e ristorante: «Sarà un luogo rivolto alla città». Concessione del palazzo per 18 anni
«La V-A-C Foundation non esiste più». Lo ribadisce più volte Viktoria Mickhelson, a capo della Fondazione per lo sviluppo dell’arte contemporanea, presentando la nuova veste del palazzo alle Zattere di Venezia che ha riaperto le porte gratuitamente al pubblico con il nome di Scuola Piccola Zattere.
La concessione per 18 anni
Nel 2014 lo spazio è stato dato in concessione per 18 anni dall’Autorità Portuale alla sua Fondazione che lo ha restaurato e riaperto stipulando un accordo di cooperazione con la Fondazione russa V-A-C del miliardario Leonid Mickhelson, padre di Viktoria, amministratore delegato del colosso dell’energia Novatek. Prima della guerra il focus era sulla diffusione di artisti russi, ma nel 2022 la V-A-C ha dovuto chiudere i battenti. «Non voglio essere definita in base al luogo dove sono nata – ha detto Mickhelson, 32 anni – La Fondazione che presiedo è italiana, registrata a Venezia, e così il personale. Io vivo in Europa, in Svizzera e frequento da tanto Venezia. Penso che questo luogo meriti di essere vissuto e di essere parte della città».
La nuova esposizione
Dopo un percorso nella nuova esposizione a cura di Irene Calderoni, già referente per Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Mickhelson, 32 anni, ha spiegato che era arrivato il momento di tornare a Venezia. La Scuola Piccola Zattere sarà aperta tutto l’anno, pubblicherà bandi riservati agli artisti locali e internazionali, offrirà uno spazio gratuito di socialità e avrà un focus sulle attività educative e pedagogiche. Mickhelson, sanzionata in Ucraina, ha risposto alle domande, ma quando le è stato chiesto se l’apertura fosse anche un messaggio politico ha ribadito che, come dimostra il background del luogo, è uno spazio per l’arte, una finestra aperta al dialogo e alla città.
Controlli sui fondi
La Prefettura sta facendo un controllo sui fondi, ma il patrimonio con cui Mikhelson finanzia la Fondazione è suo da prima del conflitto ed esclude i dividendi che riceve dalla quota societaria del padre, sanzionato in Ucraina e, a differenza della figlia, anche in Europa. Lo spazio, allestito dal collettivo Fosbury Architecture, ospita sei artisti: Ludovica Carbotta, Tomaso De Luca, Maryam Hoseini, Agnieszka Mastalerz, Reto Pulfer e Anna Witt. Oggi dalle 15 alle 21 sono in programma talk e performance a finire con Diana Anselmo. Il primo piano all’ingresso sarà un luogo aperto sempre, dove poter parlare, leggere o ritrovarsi. Segue la parte espositiva e alcuni spazi dedicati alle residenze d’artista (da 3 a 5 mesi) i cui bandi sono pubblicati da venerdì. La prossima Biennale di Architettura apriranno anche il ristorante e il giardino, sempre rivolti all’idea di creare una comunità che interagisca con la creatività e l’arte.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui