Per tre milioni di contribuenti sono in partenza dall’Agenzia delle entrate altrettante comunicazioni relative a omissioni e incongruenze riscontrate su redditi e tasse dichiarate. I casi più diffusi di irregolarità riguardano le omesse dichiarazioni delle partite Iva o anomalie nella dichiarazione Isa, ovvero gli Indici sintetici di affidabilità.
Discrepanze sui dati dichiarati: cosa sapere
Quelle che stanno per arrivare nelle case (o nelle caselle di posta elettronica certificata) di milioni di italiani sono lettere di compliance, ovvero avvisi preliminari che invitano a verificare la propria posizione fiscale. Ciò significa che le discrepanze emerse nelle verifiche tra i dati dichiarati e quelli nelle banche dati del Fisco potranno essere regolarizzate dai cittadini prima di ricevere un vero accertamento fiscale. In particolare, le eventuali situazioni di anomalia segnalate dall’Agenzia potranno essere sanate con lo strumento del ravvedimento operoso.
Come regolarizzare la propria posizione con il ravvedimento operoso
Chi riceve una lettera di compliance, come spiega l’Agenzia delle entrate, ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale ricorrendo al ravvedimento operoso. Si dovrà inviare una dichiarazione integrativa, in cui vengono indicati i redditi o gli imponibili non dichiarati e contestati nella lettera.
A questo punto si è tenuti a pagare le imposte dovute con l’aggiunta degli interessi (calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento sarebbe dovuto avvenire a quello in cui viene effettuato) e le sanzioni, anche se in misura ridotta, per le violazioni che vengono contestate. Il versamento delle sanzioni si effettua con modello F24, senza possibilità di rateizzazione.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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