Aboca a Londra alla corte di Re Carlo. Un centinaio di dirigenti aziendali, scienziati e leader indigeni si sono riuniti per un evento di grande rilevanza, ospitato dal Re e dedicato all’accelerazione della transizione verso un’economia attenta alla natura. Questo incontro ha segnato il lancio nel Regno Unito della Circular Bioeconomy Alliance (Cba), con un focus particolare su come le comunità e le industrie, tra cui moda, alimentazione e settore farmaceutico, possano adottare approcci innovativi e sostenibili.
L’evento ha messo in evidenza l’importanza di ripensare i modelli finanziari per favorire una trasformazione economica profonda. I partecipanti hanno discusso tre concetti fondamentali: Re-Nature, Re-Think e Re-Activate. L’obiettivo è quello di creare un ecosistema che colleghi aziende internazionali, stakeholder locali e il settore finanziario, ridisegnando le catene di approvvigionamento in modo da favorire paesaggi rigenerativi. Marc Palahí, ceo della Cba, ha sottolineato che “la natura è l’infrastruttura chiave che regola il nostro sistema planetario“. Ha evidenziato come sia fondamentale valorizzare la natura, che sostiene tutte le attività economiche, e ha esortato a investire in essa per trasformare l’economia piuttosto che compensare i suoi fallimenti. Palahí ha affermato: “Abbiamo la conoscenza e la tecnologia per questa trasformazione; abbiamo solo bisogno della saggezza e della mentalità per farlo”.
La stretta di mano con Re Carlo III nell’incontro di Londra
Durante l’evento, Re Carlo ha avuto l’opportunità di interagire con esperti, aziende e investitori impegnati nella promozione di modelli di business positivi per la natura. Le discussioni si sono concentrate su settori chiave come alimentazione, moda, salute, turismo e ambiente costruito. La Cba ha annunciato anche il lancio di due nuovi Living Lab pionieristici. Questi laboratori sono progettati per dimostrare come sia possibile creare paesaggi rigenerativi e catene di approvvigionamento sostenibili in collaborazione con le comunità locali. Tra le iniziative spicca un progetto di moda rigenerativa in India, supportato da Brunello Cucinelli, focalizzato sul ripristino del paesaggio per un cashmere sostenibile. In Italia, Aboca sosterrà una produzione di piante medicinali basata sulla natura. Inoltre, sono previste altre iniziative educative in Amazzonia e Australia, progetti di bioarchitettura in Bhutan e lo sviluppo di catene di valore resilienti in Africa ed Europa. Uyunkar Domingo Peas Nampichkai, presidente della Amazon Sacred Headwaters Alliance, ha elogiato la Cba per il supporto alla Living School dell’Amazzonia. Questo programma formativo mira a preparare i futuri leader indigeni nella difesa dei loro territori forestali e nella promozione della sicurezza alimentare.
Un altro importante annuncio dell’evento è stato il lancio della “Fellowship for Reimagining Nature Finance and Inclusive Capitalism”, in collaborazione con la Fondazione Eranda Rothschild. Questa fellowship si propone di accelerare la transizione verso una bioeconomia circolare. Lady Lynn Forester de Rothschild ha dichiarato: “Siamo lieti di lanciare questa iniziativa che mira a reinventare la finanza della natura come acceleratore critico del cambiamento economico”. Marc Palahi ha aggiunto che la fellowship esplorerà nuovi approcci necessari per promuovere un’economia positiva per la natura.
In un comunicato Aboca, azienda di Sansepolcro, in provincia di Arezzo, annuncia “di essere diventata membro affiliato della Circular Bioeconomy Alliance, l’organizzazione istituita da Re Carlo III d’Inghilterra.
L’azienda, specializzata nella produzione di prodotti terapeutici naturali e biodegradabili, già Società Benefit dal 2018 e certificata B Corp dal 2019, è stata designata come membro affiliato a seguito della conferma ricevuta direttamente da Marc Palahì.
“Siete una delle tante organizzazioni davvero impressionanti che hanno aderito al nostro primo programma di affiliazione. Senza il vostro contributo, il nostro lavoro non sarebbe possibile. Non vediamo l’ora di lavorare con voi per accelerare la transizione verso una bioeconomia circolare che metta la natura al primo posto!”, si legge nella lettera. L’ente di beneficenza Circular Bioeconomy Alliance (Cba) è stato istituito nel 2020. Lavora attraverso “Living Labs”, ricerca e formazione, promuovendo partnership sia globali che locali.
Un altro momento dell’incontro a Londra
L’organizzazione offre un supporto informato e una piattaforma di formazione e networking per mettere in contatto investitori, aziende, organizzazioni governative e non governative e comunità locali per far progredire la bioeconomia circolare e ripristinare la biodiversità a livello globale. Fornisce finanziamenti, competenze e know-how per facilitare i progetti e riunisce un’ampia gamma di parti interessate, tra cui scienziati, comunità indigene, imprese e governi per sviluppare catene del valore sostenibili, rigenerare i paesaggi e ripristinare la biodiversità attraverso progetti scalabili di “proof of concept” (chiamati Living Labs).
Soddisfatto Massimo Mercati, ceo di Aboca: “È un grande onore far parte della Cba. In linea con l’impegno di Aboca per la One Health, questa alleanza ha gli stessi obiettivi di proteggere la salute degli ecosistemi e delle persone del pianeta. Un’azienda come la nostra, impegnata nella salute, non può ignorare questo aspetto perché non può esistere una salute degli esseri viventi in un pianeta malato. Questa collaborazione inizierà presto con l’avvio di un Living Lab sull’agroforestazione in Valdichiana presso l’area di produzione agricola di Montecchio e un altro in Valtiberina a Sansepolcro, grazie all’esperienza della Circular Bioeconomy Alliance”.
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