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Donne nel mirino, a Sassari il progetto per denunciare le violenze #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Un progetto per denunciare la violenza di genere a Sassari.

A Sassari la violenza sulle donne è un fenomeno in aumento, con 45 arresti nel 2024 per reati contro il “codice rosso”. Un incremento rispetto all’anno precedente, secondo i dati della Prefettura di Sassari, dove gli uomini arrestati per casi di violenza di genere erano 32.

Oltre 150 denunce a Sassari.

Al consiglio comunale odierno di Sassari, dedicato alla violenza di genere, la prefetta di Sassari, Grazia La Fauci, ha dichiarato che il ”dato può dipendere dall’incremento delle denunce o dall’aumento dei casi“. Ha inoltre sottolineato che ”sono determinanti la prevenzione e l’educazione, occorre educare al ripudio della violenza nei comportamenti e nel linguaggio come strumento per gestire i rapporti”. Eleonora Sanna del progetto Aurora ha parlato di oltre 150 segnalazioni arrivate dal Comune e prese in carico da gennaio a oggi, compresi i casi di 11 donne con figli minori.

Per l’assessora alle Politiche sociali, Lalla Careddu, ”occorre smantellare il patriarcato, che esige il sacrificio di sangue delle donne e degli orfani da femminicidio“. Non solo, perché il patriarcato impoverisce anche gli uomini, imponendo modelli distorti e un’idea distorta del potere”. L’appello è affinché ci sia un patto per superare un modello culturale e un sistema sociale che impone la gerarchia tra generi.

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Dello stesso avviso la consigliera Alessandra Corda, la quale ha dichiarato, a conclusione dei lavori, che ”Certe battaglie devono vederci tutti dalla stessa parte“ e che oggi la violenza è più sottile e subdola, spesso si fatica a vederla. Ad aprire la giornata è stato il preludio musicale a cura del quartetto d’archi del Liceo coreutico Azuni composto da Chiara Casula (primo violino), Maria Campus (secondo violino), Viola Chiavetta (viola) e Andrea Mulas (violoncello), accompagnati nell’occasione dal professore, Gioele Lumbau. Hanno partecipato ai lavori anche il magnifico rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, e la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Anna Maria Massenti.

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Punti viola a Sassari: coinvolti commercianti e ambulatori.

Il Comune di Sassari, durante il Consiglio comunale, ha presentato il nuovo progetto dei Punti Viola, luoghi sicuri identificati da un bollino viola, dove le vittime di violenza di genere possono sentirsi protette e ricevere supporto. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale, coinvolge farmacisti, medici di base e commercianti, trasformando farmacie, ambulatori e negozi in spazi di accoglienza per chi cerca aiuto. Presentato dalla consigliera comunale Vannina Masia durante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il progetto mira a rafforzare la rete di supporto attraverso una collaborazione con il Progetto Aurora, il centro antiviolenza del comune. Il bollino viola simboleggia sia le ferite della violenza sia la giustizia e il rispetto che devono essere restituiti alle vittime.

La campagna del Posto Occupato.

La consigliera Melania Delogu ha promosso un ordine del giorno, sottoscritto da tutta l’aula, per aderire alla campagna Posto Occupato, che consiste nel riservare un posto vuoto in uno spazio pubblico, per ricordare a tutti l’assenza delle donne vittime di violenza di genere, cui è stato negato di ambire a occupare quel posto. A Palazzo Ducale i posti occupati saranno due, uno all’ingresso e l’altro in sala consiliare.

Oggi la facciata della sede istituzionale del Comune si tingerà di viola. E sempre a partire da oggi sino al 7 dicembre sarà possibile visitare la mostra fotografica sul tema della violenza di genere curata da Roberto Pintus, ospitata in sala Duce. Durerà invece un mese l’apertura al pubblico della installazione collettiva a opera di Maior Scuola d’arte e cultura, curata da Filomena Carboni, visitabile nella sala Rina Sanna, sempre a Palazzo Ducale

I femminicidi a Sassari.

 In soli 5 anni, a Sassari, sono state uccise 7 donne. L’ultimo dei quali riguarda una neonata morta di stenti nel 2023 a Burgos. I casi più noti sono quello di Speranza Ponti, uccisa dal suo compagno Massimiliano Farci ad Alghero. Sempre ad Alghero, nel 2018, fu uccisa Michela Fiori. L’assassino è il marito, che non aveva mostrato pentimento per ciò che ha fatto. A Sorso, nel 2020 ci fu un altro femminicidio: vittima Zdenka Krejcikova, madre di due bambine, uccisa dall’ex compagno che non accettava la fine della relazione. 



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