Nel 2024, la casa dei sogni per i giovani italiani non è più a 25 anni, ma a 36. Un dato che fa riflettere e che racconta la realtà di un’Italia dove la strada per la prima casa è lunga e tortuosa. Se pensavi che i ragazzi di oggi non avessero voglia di mettersi in gioco, ripensaci: i numeri parlano chiaro. Secondo un’indagine di Mutui.it, che ha analizzato oltre un milione di richieste di mutuo, il primo finanziamento arriva in media a 36 anni, con un importo medio di 160.000 euro. E la durata? Non meno di 25 anni. Non è proprio il “primo passo da adulto” che ti aspetti.
Molti fattori stanno influenzando questo cambiamento. In primis, l’incertezza economica. I salari stagnanti, l’alto costo della vita e la difficoltà a trovare un’occupazione stabile hanno spinto molti giovani a rimandare l’acquisto della casa. Se un tempo il mutuo era un obiettivo relativamente semplice da raggiungere, oggi è diventato un impegno che richiede tempo e preparazione. È un sogno che si realizza più tardi, ma che resta comunque vivo.
Un aspetto interessante dell’indagine riguarda le differenze geografiche. Le richieste di mutuo variano significativamente tra Nord e Sud, sia in termini di importo che di scelte sul tipo di tasso. Al Nord, in particolare in regioni come il Trentino-Alto Adige, la cifra media richiesta per l’acquisto di una casa è tra le più alte del paese, arrivando a circa 191.000 euro. Questo rispecchia un mercato immobiliare più attivo, con prezzi più elevati rispetto ad altre zone d’Italia. Al contrario, nel Sud, i mutui richiesti sono decisamente più bassi. In Calabria, Basilicata e Molise, ad esempio, la media scende a circa 130.000 euro, riflettendo il minor costo delle abitazioni, ma anche le difficoltà economiche della zona.
Oltre alla differenza nei montanti richiesti, l’indagine di Mutui.it evidenzia un’altra distinzione importante: la preferenza per i mutui a tasso fisso rispetto a quelli a tasso variabile. Al Sud, oltre la metà dei richiedenti opta per il tasso fisso, una scelta che denota una certa cautela di fronte all’incertezza economica. Al Nord, invece, la preferenza per il tasso fisso è ancora forte, ma le richieste di mutuo a tasso variabile sono notevolmente più alte, con circa il 36% dei richiedenti che si orienta verso questa opzione, a fronte di una media nazionale del 30%.
Ecco la classifica delle regioni italiane con gli importi medi più alti e più bassi per il mutuo prima casa:
- Trentino-Alto Adige – €191.000
- Lazio – €185.000
- Valle d’Aosta – €180.000
- Toscana – €174.000
- Liguria – €168.000
- Lombardia – €167.000
- Umbria – €163.000
- Emilia-Romagna – €162.000
- Campania – €160.000
- Veneto – €153.000
- Marche – €151.000
- Piemonte – €149.000
- Sicilia – €145.000
- Puglia – €141.000
- Sardegna – €139.000
- Abruzzo – €138.000
- Friuli Venezia Giulia – €137.000
- Basilicata – €136.000
- Calabria – €129.000
- Molise – €124.000
Se c’è un messaggio che emerge con chiarezza da questa ricerca, è che i giovani italiani sono pronti a fare il grande passo verso l’indipendenza abitativa, ma devono farlo in modo diverso rispetto alle generazioni precedenti.
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