In collaborazione con Università degli Studi di Bergamo
Un turismo inclusivo, accessibile a
tutti e rispettoso dei luoghi è l’obiettivo che vuole
raggiungere l’International School ‘Heritage Tourism for All’
che è erogata dall’università di Bergamo in collaborazione con
Heritage International Institute.
Il protocollo di intesa fra le due due istituzioni è stato
firmato nel complesso Sant’Agostino proprio oggi in occasione
dell’apertura della scuola alla presenza fra gli altri del
rettore Sergio Cavalieri, del ceo dello Heritage International
Institute Sergio Iovino, che è anche direttore artistico del
Museo virtuale sul patrimonio culturale, la sindaca di Bergamo
Elena Carnevali, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi
e l’assessora regionale al Turismo Barbara Mazzali.
Si tratta, secondo l’ateneo, di un accordo importante per
promuovere “il mondo il patrimonio culturale materiale e
immateriale orobico”.
Il corso, rivolto a studenti e professionista si terrà fino
al 20 dicembre a Bergamo tra le sedi dell’Università, il sito
Unesco di Bergamo, la valle e il complesso di Astino e prevede
delle visite nel territorio fino a giungere a Crespi d’Adda.
Per formare una nuova generazione di esperti che sappiano
rendere il patrimonio culturale accessibile e fruibile per
tutti, sviluppando un turismo pienamente responsabile e
inclusivo è stato pensato un programma transdisciplinare che
tocca dall’architettura al digitale, dal diritto allo studio dei
territori, all’analisi del turismo. Si tratta di un approccio
anche pratico, gli studenti nelle attività di project work, ad
esempio, elaboreranno delle proposte progettuali su esempi
specifici di patrimonio culturale del territorio bergamasco,
come la Valle di Astino.
Secondo la prorettrice Flaminia Nicora, questo è “un passo
fondamentale verso la costruzione di una nuova cultura del
turismo, che non sia solo responsabile, ma soprattutto inclusiva
e orientata al futuro”. “L’Università di Bergamo – ha aggiunto –
è fortemente impegnata a promuovere un approccio critico e
consapevole all’accessibilità del patrimonio, che tenga conto
delle sfide sociali, economiche e culturali che affrontiamo
oggi”.
“È stato approvato un protocollo di intesa per promuovere la
cultura dell’attenzione al patrimonio culturale materiale e
immateriale, formando professionisti che sappiano valorizzarlo e
renderlo accessibile. Ci aspettiamo – ha aggiunto Iovino – che
questa sinergia favorisca lo sviluppo di progetti concreti”.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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