Una storia a lieto fine, Maria ha trovato una casa grazie a un bando del Comune di Firenze: «Non mi dimenticherò mai tutto quello che ho passato. Adesso voglio giustizia anche in tribunale»
Dopo tredici mesi a dormire in auto, Maria trova casa grazie a un bando d’emergenza del Comune di Firenze. «Finalmente ho un tetto sotto cui dormire, finalmente posso cucinare a mio figlio quello che gli piace, finalmente potrò trascorrere un Natale in casa con l’albero».
Maria si era ritrovata in strada, come aveva raccontato qualche mese fa al Corriere Fiorentino, perché era stata truffata dall’ex compagno. «Ci stavamo per sposare – aveva raccontato – Avevamo già conosciuto il prete, avevamo trovato una casa dove andare a vivere insieme, gli ho prestato tutti i miei risparmi per l’acquisto dell’appartamento perché io, non avendo uno stipendio, non potevo fare il mutuo, lui però si è preso tutti i soldi e quella casa non l’ha mai comprata, mi ha lasciata… e oggi vive in una casa popolare, è una vera e propria ingiustizia».
Nonostante il lieto fine dell’abitazione, Maria dice che il vero lieto fine di questa storia sarà quando avrà ottenuto giustizia. «Nel 2025 sono previste udienze contro il mio ex compagno che ho denunciato, voglio che giustizia sia fatta».
Non è stato semplice, per Maria, trascorrere tredici mesi in auto, al gelo, al caldo, senza le minime condizioni di sicurezza. E senza suo figlio ventenne, che trascorreva le notti dagli amici che lo ospitavano. Maria avrebbe potuto andare a dormire all’albergo popolare, ma ha sempre preferito avere la sua autonomia e restare nella propria macchina. Una macchina messa sempre peggio, tanto che a un certo punto ha perfino avuto un grave incidente dal quale per fortuna si è ripresa.
Adesso la sua nuova casa è una grande emozione per lei. «Non è grande, c’è spazio soltanto per una camera da letto dove dormo e una cucina, ma è comunque una casa e di questo sono felice». Lo ripete fin quando ha fiato: «Questa casa è un passo avanti per avere giustizia».
In questo percorso, deve ringraziare tante persone che le sono state vicine e che non l’hanno mai abbandonata, tra cui l’amica Marzia, che tanto ha lottato insieme a lei per trovarle una casa. Maria è andata avanti con caparbietà, riuscendo anche a lavorare part time. «Ho lavorato come impiegata», aveva raccontato, guadagnando però un magro stipendio con cui non riusciva a prendersi una casa in affitto.
Di tutti questi mesi trascorsi senza una casa, ricorda tanti momenti di sofferenza. «Non mi dimenticherò mai tutto quello che ho passato. È stato molto difficile, ma devo dire che la sofferenza in alcune occasioni ti fa crescere. Quando sei dalla parte della ragione come lo sono io, ti viene l’istinto di non arrenderti mai». E poi: «Succede che quando tocchi il fondo, stringi i denti e ti viene una forza che neppure tu sapevi di avere. Certo, magari non succede a tutti nello stesso modo, a me però è successo così e questo lo devo anche al carattere di mio padre che veniva soprannominato il guerrigliero».
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