FVG – Dal 9 dicembre, richiedere il contributo regionale per la prima casa diventerà più semplice e veloce grazie a una nuova piattaforma digitale. La modalità online consentirà ai cittadini di presentare le domande in qualsiasi momento, eliminando la necessità di prenotare appuntamenti fisici agli sportelli. Questa innovazione non solo agevolerà i richiedenti, ma ottimizzerà anche i tempi di valutazione da parte della pubblica amministrazione, rendendo il processo più snello ed efficiente.
Come funziona l’agevolazione
Il contributo regionale per la prima casa è un finanziamento a fondo perduto per l’acquisto, la costruzione, o il recupero di abitazioni destinate a uso principale. Nel 2024 sono già state presentate 1.750 domande, con un impegno complessivo di oltre 26 milioni di euro.
A seconda dell’intervento, i contributi variano:
- 7.000 euro per manutenzione straordinaria.
- 10.500 euro per acquisto, nuova costruzione, ristrutturazione o risanamento conservativo.
- 12.000 euro per l’acquisto con contestuale recupero.
Sono previste maggiorazioni in specifici casi, e per l’accesso al contributo valgono criteri di superficie massima (120 mq per acquisto o costruzione, 150 mq per recupero) e range di spesa (minimo 35mila euro e massimo 200mila euro per l’acquisto).
Il futuro della misura agevolativa
La Regione Friuli Venezia Giulia sta valutando una revisione della normativa attuale, con l’obiettivo di differenziare i requisiti delle abitazioni in base al territorio e semplificare ulteriormente i criteri di accesso. Tra le novità in discussione vi è l’adeguamento delle metrature massime, considerando le differenze tra zone urbane e rurali.
Questa misura dimostra il forte impegno della Regione nel supportare i cittadini nell’accesso a un bene essenziale come la casa, contribuendo allo stesso tempo alla valorizzazione del territorio e al miglioramento delle politiche abitative.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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