Copparo (Ferrara), 27 novembre 2024 – Una «finestra» per la mobilità volontaria con incentivo per 400 lavoratori, con scadenza al 16 gennaio prossimo. Data entro la quale i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali si incontreranno per trovare un accordo sul rinnovo e revisione del contratto integrativo aziendale, in quanto le due questioni sono strettamente connesse.
La protesta dei lavoratori della Berco a Copparo (Ferrara)
Questa l’intesa raggiunta tra le parti lunedì scorso, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), riguardo la vertenza Berco, società del gruppo tedesco Thyssenkrupp con stabilimenti a Copparo nel Ferrarese e a Castelfranco Veneto nel Trevigiano. Passi avanti, dunque, sono stati compiuti da quella mattina del 17 ottobre, quando l’azienda aveva aperto la procedura di licenziamento collettivo per 480 dipendenti dello stabilimento copparese (poi ritirata a seguito del precedente tavolo ministeriale del 5 novembre), oltre alla disdetta del Contratto integrativo aziendale, allo scopo di affrontare una crisi di mercato strutturale.
Proprio dal ritiro dei licenziamenti, che ha fermato il timer di 75 giorni previsto dalla procedura, si è aperto un dialogo tra il board aziendale e sindacati per trovare un accordo a tutela dei lavoratori e, al contempo, garantire una prospettiva all’azienda specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate.
La ’strada’ da percorrere è ancora lunga e l’attenzione resta alta. Ad oggi, la procedura di licenziamento collettivo è stata sostituita dall’apertura di un percorso di mobilità volontaria e incentivata per un massimo di 400 lavoratori dello stabilimento di Copparo, con le adesioni dovranno pervenire entro il 16 gennaio 2025.
L’incentivo è calcolato in 57.000 euro lordi, che non preclude poi la fruizione della disoccupazione. Nodo importante da sciogliere, quello relativo al Contratto aziendale integrativo, su cui si aprirà una negoziazione nell’auspicio che possa essere trovata un’intesa il 16 gennaio. Un aspetto importante, nell’interesse dei lavoratori che resteranno nei due stabilimenti di Copparo e Castelfranco. Da parte delle organizzazioni sindacali a livello nazionale e territoriale di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm hanno ribadito la loro contrarietà alla disdetta dell’integrativo e si dicono pronte all’avvio di un tavolo di confronto con i vertici aziendali «per salvaguardare il salario e affrontare le prospettive future del gruppo».
A seguito dell’incontro di lunedì, cui hanno preso parte la struttura tecnica ministeriale e le istituzioni (tra le quali, il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni), l’azienda ha evidenziato di aver trovato con le parti sociali e le organizzazioni sindacali «un terreno di dialogo proficuo» e riconfermato «il proprio impegno a mantenere la presenza storica in Italia». Dal ministro Adolfo Urso è giunto l’auspicio che «azienda e organizzazioni sindacali possano raggiungere un accordo che riporti un clima che consenta il rilancio».
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