Trentino Alto Adige – Qual è il ruolo della cultura e dei giovani per l’evoluzione delle relazioni e delle comunità in un mondo sempre più vulnerabile e fragile? È una delle domande che ha permesso nel 2018 di far convergere le cooperative sociali Young Inside e InSide, con la collaborazione di Mercurio Società Cooperativa e con il sostegno delle Politiche Giovanili della Provincia autonoma di Bolzano – ripartizione cultura italiana – della Provincia autonoma di Trento e della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, di Alperia e Fondazione Sparkasse, nel bando Generazioni, con l’obiettivo di rigenerare i territori attraverso la cultura e promuovendo la partecipazione giovanile.
Per aprire nuove strade stimolando diverse forme di partecipazione, riscoprire la bellezza e inventarla e creare innovativi modi di vivere e pensare lo spazio pubblico. Sono 59 i progetti attivati grazie al bando Generazioni in una zona – quella tra le province autonome di Trento e Bolzano – in cui non sempre è facile tessere reti. Difficoltà morfologiche dovute anche al territorio, per l’80% montuoso, che non agevolano la comunicazione tra le varie valli e quindi tra le province.
«Non è ovunque così, ci sono delle politiche di confronto, ma in un’ottica di scambi e di vicinanza si potrebbero intensificare le relazioni. Il bando Generazioni è un incubatore e un connettore e attraverso la cultura cerca di rispondere ai bisogni sociali sempre più evidenti. La pandemia ne ha messi in luce parecchi, ma alcuni erano già palpabili. Uno tra questi l’isolamento che, se non considerato, può creare fratture sociali e comunitarie rilevanti», racconta Francesca Viola, presidente di Young Inside e coordinatrice di progetto del bando Generazioni.
«Nasce anche da questa necessità il bisogno di dare nuovi significati a luoghi, piazze, attraverso anche il punto di vista di giovani che ritornano con un bagaglio arricchito tra esperienze e saperi dopo aver studiato all’estero o in altre città. Il nostro ruolo quindi è produrre e promuovere coesione sociale e generazionale».
Attraverso il bando si sostiene la progettazione culturale dal basso proposta da associazioni, cooperative e gruppi informali, con attività di formazione, di consulenza costante e monitoraggio in itinere in modo da rendere i progetti funzionali ai bisogni territoriali e, se necessario, adattarli alle esigenze che emergono. Ad esempio, tra i primi progetti sostenuti da Generazioni c’è quello di un ex asilo comunale nell’area montana di Sagron Mis, nella valle del Primiero in Trentino, che oggi continua a funzionare con il contributo delle realtà locali. Attraverso la rigenerazione di uno spazio si sono attivate sinergie nel territorio della valle in ascolto con i bisogni del territorio.
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«Spesso la cultura è intesa in modo statico, la si propone prevalentemente in luoghi classici adibiti da sempre a tale scopo. Il nostro bando vuole sdoganare questo aspetto, accogliendo ciò che è nuovo e diverso. Ed è fondamentale il ruolo dei giovani, che per background ed esperienze di vita vedono punti di forza da far emergere. I saperi sono come vasi comunicanti e i giovani possono raccogliere questo sapere e trasformarlo in maniera positiva, energica e creativa».
«Anche il terzo settore e l’associazionismo – continua Francesca Viola – hanno un ruolo strategico nel creare un tessuto connettivo di cui oggi c’è tanto bisogno. Ecco perché le politiche culturali e giovanili sono parte integrante del processo di sviluppo che concorre al benessere dei territori».
Il bando Generazioni è anche un’opportunità per guardare oltre i propri confini, oltre quegli stessi territori che si vogliono riattivare e connettere. I progettisti infatti hanno la possibilità di confrontarsi con buone pratiche sparse sul territorio nazionale, esempi concreti a cui attingere per sperimentare visioni e approcci diversi. Al loro supporto ci pensa l’impresa sociale Itinerari Paralleli che, dalla sua nascita nel 2019, accompagna progetti di valorizzazione territoriale a base culturale. In tutti questi anni, grazie all’ascolto e alla partecipazione con il territorio ha creato parecchie opportunità di inclusione sociale.
Itinerari Paralleli, con il team di Generazioni, ha avviato, sempre per i progettisti partecipanti al bando, un percorso di formazione su diversi temi – design di comunità, europrogettazione, strumenti di progettazione in ambito culturale e sociale – e organizzato dei momenti di incontro e confronto per immaginare diversi sviluppi di uno stesso progetto, in contesti e in dimensioni altre. In due occasioni, a Bologna e a Palermo, i progettisti di Generazioni e quelli culturali e sociali delle due città si sono incontrati per creare scambio, dialogo, suggestioni e abituarsi ad essere una comunità di pratica.
«Generazioni è un’esperienza unica nel suo genere e di grande valore soprattutto per i gruppi di progettisti che sono cresciuti in questi anni e hanno saputo cucire reti in contesti al di fuori da quelli di origine. Il territorio non si cambia con un singolo progetto, ma con la forza di un’idea e Generazioni sta riuscendo nell’intento», sottolinea Ilaria Morganti, co-founder di Itinerari Paralleli.
Creare connessioni tra le varie generazioni è il primo passo per arricchirsi, crescere, individuare obiettivi comuni e stimolare il dialogo. Anche il nome, Generazioni, non è stato scelto a caso: è un continuo rimando a cercare di stimolare i territori andando oltre le differenze, qualsiasi esse siano, creando connessioni tra le varie generazioni e trovando insieme obiettivi comuni.
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