Caccia agli affari del Black Friday, ma la rincorsa ad acquistare con sconti da brividi è un gioco sostenibile per il commercio on-line, molto meno per i negozi di vicinato. A porre più di un dubbio sull’utilità degli sconti ’pazzi’ nei negozi cittadini è Confesercenti. “Il Black Friday è un affare per i giganti del web che penalizza i negozi di vicinato. Meno di un commerciante su 3 aderisce perché l’eccesso di promozioni rischia di essere controproducente”. Ed eccoci ai numeri. Secondo un sondaggio realizzato da Confesercenti con Ipsos, l’86% dei consumatori valuterà le offerte, il 44% ha già deciso cosa acquistare, spendendo in media 235 euro per un giro di affari in Italia di circa 3,8 miliardi di euro, il 3% in più dello scorso anno”. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Meno entusiasmo, invece, tra i negozi di vicinato di Confesercenti: “Si stima che poco meno di un negozio su 3 (il 29% dei nostri associati) parteciperà al Black Friday. Si tratta di una quota in calo rispetto al 2023, quando i negozi che partecipavano all’evento erano il 34%. Quest’anno il 12% aderirà solo per venerdì, mentre il 17% ha anticipato le promozioni. Circa un negozio su quattro praticherà sconti del 20%, il 15% arriverà al 30%. Una attività su tre farà sconti del 40%, mentre solo un negozio su dieci arriverà al 50%”. Il Black Friday viene visto con diffidenza dall’associazione, perché “i negozi di vicinato non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web – osserva Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale -. Questo acuisce la crisi della rete dei negozi, imprese che sono presidio sociale, economico e di sicurezza, e vanno salvaguardate e sostenute. Online invece è un Far west, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante. Bisogna rivedere le regole, già a partire dalla legge sulle Pmi, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme: con un terzo dei regali che saranno acquistati in questi giorni, il Black Friday diventa un ulteriore saldo che va a prosciugare le vendite di Natale”.
Andrea Oliva
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