Negli ultimi due anni, i prezzi degli affitti nei quartieri universitari di Roma e Milano hanno registrato aumenti significativi, con trend superiori alla media delle rispettive città. Questo è uno dei risultati principali del nuovo studio condotto da CENTURY 21 Italia, branch italiana del colosso del real estate, in collaborazione con Wikicasa, proptech specializzata nell’analisi di dati immobiliari.
Secondo lo studio il mercato degli affitti nelle città universitarie stia vivendo una profonda trasformazione, trainata da fattori come il turismo, la diffusione degli affitti brevi e l’aumento della domanda studentesca. Questi cambiamenti rendono sempre più difficile per gli studenti trovare soluzioni abitative accessibili nei pressi degli atenei, spingendoli verso periferie ben servite ma, inevitabilmente, più costose rispetto al passato.
Roma: San Paolo e Bologna-Policlinico in prima linea
A Roma, i prezzi degli affitti nelle zone universitarie sono cresciuti in media del 21,1% dal 2022 ad oggi. San Paolo, quartiere di riferimento per l’Università di RomaTre, ha registrato l’aumento più marcato: +29%, con un prezzo al metro quadro che è passato dai 13 euro del 2022 ai 17 euro del 2024. Segue Bologna-Policlinico, zona nevralgica per gli studenti dell’Università La Sapienza, con un +22%, da 15,55 euro/mq a 19 euro/mq.
Tor Vergata rappresenta invece un’eccezione: qui l’aumento è stato contenuto a +11%, circa 10 punti percentuali in meno rispetto alla media cittadina.
Secondo Mattia Colantuoni di Wikicasa, questo trend evidenzia un aumento della domanda nei quartieri centrali: “Il numero crescente di studenti fuori sede ha intensificato la richiesta di affitti a lungo termine, spingendo al rialzo i prezzi.”
Milano: Bovisa guida la classifica dei rialzi
Nel capoluogo lombardo, dove la media di incremento dei canoni di locazione è del 21,6%, il quartiere Bovisa si distingue con un +27%. Prezzi simili sono stati rilevati in Dergano, Affori, Bovisasca, Comasina e Bruzzano, dove il costo al metro quadro è passato da 15 a quasi 19-20 euro.
Quartieri come Bicocca, Niguarda, Testi e Parco Nord hanno visto un incremento del 26%, con un passaggio da circa 15 euro/mq nel 2022 agli attuali 18,78 euro/mq. Meno incisivi, ma comunque sopra il 20%, gli aumenti registrati in Corsica, Città Studi, Piola e Casoretto (+23%).
Il caso Bocconi è peculiare: sebbene gli affitti siano cresciuti meno della media cittadina (+20%), i prezzi restano i più alti in valore assoluto, con un costo medio di 24 euro/mq contro i 23 euro di Milano.
Turismo e short rent: i driver del mercato
Lo studio sottolinea come la diffusione degli affitti brevi abbia ridotto l’offerta di immobili a lungo termine, aggravando la situazione per gli studenti fuori sede. “Lo short rent è una soluzione più flessibile per i proprietari e riduce il rischio di morosità,” spiegano Marco Tilesi, CEO di CENTURY 21 Italia, e Mattia Colantuoni di Wikicasa.
Questa dinamica ha spinto molti studenti a optare per quartieri secondari, purché ben collegati, dove i canoni di locazione stanno aumentando in maniera considerevole.
Altre città universitarie: Firenze e Pisa al top
Firenze e Pisa guidano gli aumenti percentuali tra le città universitarie analizzate. Firenze ha visto un incremento del +44%, con prezzi medi al metro quadro che superano i 22 euro, trainati dall’effetto combinato di turismo e domanda studentesca. Pisa registra un impressionante +45%, con un costo medio di oltre 14 euro/mq.
Significativi anche gli aumenti a Messina (+43%), dove i prezzi sono passati da poco più di 6 euro/mq nel 2022 a quasi 9 euro/mq. Al contrario, città come Perugia (+4,3%), Parma (+5,6%) e Ferrara (+5,1%) sono rimaste quasi immuni alla generale ondata di rialzi.
Domanda in picco nei mesi autunnali
Settembre e ottobre si confermano i mesi di punta per il mercato degli affitti, con richieste che superano di quattro volte quelle registrate a febbraio, il mese meno attivo.
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