Pignoramento della busta paga, come fare per difendersi nel 2025? Ci si può appellare a questi due articoli.
I debiti possono essere un grosso problema se non vengono saldati. Essi tendono ad accumularsi e, purtroppo, se non si riesce a sostenerli, portano a sanzioni anche molto pesanti.
Nella vita, per qualsiasi imprevisto, si possono avere dei problemi finanziari che possono minare la tranquillità economica, ma anche psicologica, sotto certi aspetti. Tutto dipende, infatti, dall’ammontare di un debito che, più è elevato, più può far avvertire una certa pressione.
Si può lavorare in un’azienda e avere dei problemi economici, magari per via di un mutuo o prestiti fatti, ad esempio. Se non si riesce a saldare il tutto, il soggetto può iniziare a vedersi pignorato lo stipendio. Questo porta a una situazione alquanto serio, per cui è importante essere al corrente di come difendersi dal pignoramento dello stipendio, da un punto di vista legale.
Pignoramento busta paga, articoli a cui ci si può appellare per tutelarsi
La busta paga di un lavoratore, in determinate circostanze, può essere oggetto di pignoramento da parte dei creditori, muniti di decreto ingiuntivo.
Tuttavia, tale procedura può avvenire entro certi limiti, stabiliti dalla legge. Non si può, infatti, prelevare al debitore, un importo che superi il quinto dello stipendio. Se il creditore è il Fisco, si può pignorare un decimo per cifre fino a 2.500 euro, oppure un settimo per somme fino a 5.000 euro. Un quinto, per somme che oltrepassano i 5 mila euro.
Ma come evitare che sia pignorata la busta paga? Il debitore può appellarsi a due articoli. Il primo, opposizione all’esecuzione, come da art. 615 c.p.c., che avviene, ad esempio, se il creditore ha eseguito prelievo forzato senza documento valido.
Oppure, tramite il proprio legale, è possibile opporsi agli atti esecutivi, come recita l’art. 617 c.p.c., nel caso in cui il debitore rilevi anomalie nell’esecuzione del pignoramento, come in una situazione in cui manca una notifica.
Peraltro, la legge consente al debitore di bloccare il pignoramento dello stipendio con l’art. 494 c.p.c. Il debitore può eseguire un pagamento all’ufficiale giudiziario, con l’importo che ha causato il prelievo forzato in busta paga. In questo modo, è possibile bloccare la procedura forzosa.
In genere, il modo migliore per impedire a monte che scatti un pignoramento, è il cosiddetto “saldo e stralcio“. Debitore e creditore si accordano per una cifra da pagare, e così si evita il pignoramento e si estingue il debito.
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