Paola Cappabianca, 22 anni, Ceo di LandIn, oggi conseguirà la laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro all’Università Luigi Vanvitelli di Napoli.
«Da secoli – dice Paola – si parte sempre per andare altrove a cercare lavoro, oggi credo che il coraggio è quello di restare nel proprio territorio per cambiare le cose e creare occasioni di lavoro. Per questa ragione nasce LandIn».
E in che modo volete rimanere sul territorio?
«Creando sinergie con le scuole, facendo orientamento con gli istituti agrari di Benevento per far comprendere agli studenti di trasformare le loro conoscenze in competenze, ad esempio su come gestire un contratto di lavoro».
LandIn come è nata?
«Il progetto è nato nel 2021 da un gruppo di 20 studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “G.B. Bosco Lucarelli” di Benevento nell’ambito del programma di imprenditorialità giovanile “Impresa in Azione” promosso da Junior Achievement Italia, e ha vinto sia le competizioni territoriali che quelle europee, seguiti dal professor Carlo Mazzone (detto Superprof perché nel 2020 è risultato tra i 10 finalisti del Global Teacher Prize). Oggi siamo un team di giovani composto da me, da Luca Cavuoto, sviluppatore web e laureando in Informatica, dal fratello gemello Fabio che si occupa di marketing, laureando in Ingegneria gestionale, da Luca Del Grosso che cura la comunicazione ed è consulente in ambito SAP presso un’azienda».
LandIn cosa fa?
Paola è chiara: «L’idea è di trasformare i terreni agricoli incolti in un’opportunità di sviluppo, in modo da valorizzare i nostri territori».
I suoli
Esattamente come?
«Concentrandoci sulla valorizzazione dei terreni agricoli abbandonati, abbiamo creato una piattaforma digitale che mette in connessione i proprietari con gli operatori agricoli, semplificando la gestione contrattuale e promuovendo pratiche agricole sostenibili». Paola è inarrestabile: «Il vantaggio competitivo di LandIn sta nel connubio tra tecnologia, sostenibilità e inclusione sociale. La piattaforma utilizza strumenti innovativi come la geolocalizzazione dei terreni, contratti precompilati per semplificare la burocrazia e sistemi di monitoraggio per la tracciabilità delle coltivazioni. Inoltre, si distingue per la promozione di modelli agrovoltaici».
In che senso?
«Vogliamo combinare produzione agricola con l’energia rinnovabile, una volta coltivati questi terreni l’intenzione è, attraverso l’e-commerce, di valorizzare e vendere i prodotti agricoli locali». C’è interesse verso la piattaforma? «Ci siamo candidati online alle competizioni di Innovation Village, poi abbiamo contattato Coldiretti e Confagricoltura ed entrambe sono entusiaste. A breve partirà una partnership con Confagricoltura per creare un network per il mercato agricolo in vista dell’e-commerce. I prodotti saranno il frutto dei terreni dove ci sarà anche il mio servizio di sostenibilità ambientale: faremo analisi preliminari del terreno e dell’acqua per decidere il tipo di coltivazione più adatta».
Le risorse
I soldi?
Paola è rapida: «Stiamo cercando investimenti agevolati, abbiamo fatto domanda a Invitalia per la misura “Resto al Sud”, poi stiamo raccogliendo attraverso gli “elevator pitch” l’interesse degli investitori e lavoriamo allo sviluppo del progetto».
E la tua competenza?
Paola sorride: «LandIn è stata oggetto anche della mia tesi sperimentale alla Vanvitelli. Ho approfondito gli aspetti della piattaforma sulla sicurezza alimentare e del lavoro, sulla sostenibilità ambientale, dimostrando le potenzialità del settore agricolo nello sviluppo agrovoltaico».
Che significa?
«Riuscire a implementare più energia rinnovabile sui campi».
In che modo acquisirete terreni e manodopera?
Paola si illumina: «Attraverso la piattaforma che è molto intuitiva favoriamo l’iscrizione dei proprietari dei terreni ma anche di coloro che si propongono di lavorarla. La sfida è avvicinare quelli che non sono avvezzi alle tecnologie, fornendo gli strumenti per il mestiere».
La semplificazione burocratica?
«Metteremo a disposizione tutte le procedure per rendere più agile l’interscambio anche magari alla luce delle esigenze di chi vorrà solo coltivarla la terra senza ricevere soldi e in cambio magari potrà vendere i prodotti agricoli. Il proprietario del terreno incolto sarà favorito dalla nostra proposta».
L’esperienza
Richiede però una grande esperienza per attuarlo?
«Assolutamente. L’incubatore SEI Sannio ci ha fornito strumenti, competenze e risorse per trasformare LandIn da idea a startup innovativa. Sotto la guida esperta del ceo Mimmo Ialeggio, abbiamo consolidato il modello di business, posizionandoci come una soluzione strategica per il settore agricolo».
Potrebbe far emergere il lavoro nero nei campi?
«L’operatore agricolo per poter lavorare il terreno deve essere registrato come coltivatore diretto e questo può essere un vantaggio per chi dovrà andare a lavorare su questi terreni, dovranno essere lavoratori regolarizzati e assicurati».
Quali i prossimi passi?
«Costituirci come impresa in modo che LandIn diventi il nostro lavoro principale. Il desiderio è quello di creare posti di lavoro nelle aree interne, contrastando il fenomeno dello spopolamento e valorizzando le risorse del territorio. Il progetto oggi lo sento mio, in effetti è nato grazie a mia sorella gemella e agli altri tre fondatori durante il 5° anno. Enza è morta in un incidente stradale nel 2022 mentre era di ritorno da Strasburgo in rappresentanza di JA Italia, partecipando con questo progetto e vinto anche la competizione europea. Siamo state due sorelle indipendenti, lei amava le materie tecno-scientifiche, è stata ambasciatrice delle materie Stem, io quelle umanistiche. Lei era il Ceo del progetto poi sono subentrata io. Attraverso il coraggio di Enza, ho voluto anch’io iscrivermi nei settori più tecnologici e oggi lavoro con un team di informatici. Non c’è niente di più femminile della matematica, della fisica, dell’informatica, dell’imprenditoria, anche se persistono e sono diffusi ancora molti pregiudizi. Dedico ad Enza il successo di LandIn».
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui