“Nel corso dell’incontro convocato dal Ministro della salute che si è svolto stamane abbiamo confermato il giudizio negativo della nostra organizzazione sull’impianto della legge di bilancio, in particolare sul capitolo Salute, sia per la parte generale che per quanto riguarda le misure relative al personale pubblico e privato, del comparto come della dirigenza”.
Lo hanno detto il Segretario nazionale Fp Cgil Michele Vannini e il Segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN Andrea Filippi al termine dell’incontro con il ministro Schillaci.
“Abbiamo sottolineato come, al di là della propaganda, sia evidente come il disegno di legge di bilancio 2025 non metta al centro né il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale né tanto meno un adeguato riconoscimento per chi lavora in sanità. Abbiamo chiesto, quindi, di modificare le priorità della legge, mettendo a disposizione da subito risorse aggiuntive per consentire di chiudere il contratto 22/24 del comparto che al momento dispone di quantità del tutto insufficienti per impedire che si riduca il potere d’acquisto reale delle retribuzioni dei sanitari e per garantire migliori condizioni di lavoro, sollecitando altresì l’emanazione dell’atto di indirizzo per il contratto della dirigenza”.
“Abbiamo chiesto – hanno proseguito Vannini e Filippi – l’eliminazione dei vincoli che impediscono la contrattazione di secondo livello e la messa in opera di quel piano straordinario di assunzioni che rivendichiamo da tempo e di cui, solo poche ore prima della pubblicazione del disegno di legge, lo stesso Ministro affermava l’assoluta necessità. Abbiamo chiesto che le risorse ingenti che questa legge di bilancio si prepara a destinare all’incremento del finanziamento della sanità privata non si riducano all’ennesima sovvenzione a fondo perduto, ma siano vincolate in quota parte al rinnovo dei contratti per le lavoratrici e i lavoratori che in quelle strutture operano, con contratti in qualche caso scaduti da più anni. Abbiamo chiesto, infine, di porre fine alla discriminazione che la normativa attuale pone a danno della professione ostetrica prevedendo l’equiparazione della loro indennità a quella della professione infermieristica, così come di sanare la sperequazione prevista dal disegno di legge a danno dei dirigenti sanitari non medici in merito al finanziamento della loro indennità di specificità”.
“Il Ministro, che non ha presenziato a tutto l’incontro e che non ha concluso la riunione, non ha sostanzialmente introdotto alcuna novità sul capitolo sanità. Quindi – hanno osservato – non capiamo le ragioni di questa convocazione, forse per accontentare qualche richiesta fatta da altre organizzazioni che evidentemente si accontentano di dire che hanno fatto una riunione senza che si produca nessun cambiamento”.
Secondo Vannini e Filippi, “a chiusura di un incontro in cui le voci critiche, anche se con accenti diversi, hanno prevalso sugli apprezzamenti nei confronti dei provvedimenti in discussione, il rappresentante del ministero ha sostanzialmente ammesso di non avere margini per poter intervenire sui saldi che riguardano la sanità, affermando di poter limitare la propria azione a un emendamento che, a saldi invariati, corregga un paio di inesattezze contenute nel disegno di legge originale. Confermiamo ancora di più le ragioni che ci hanno portato alla proclamazione delle sciopero generale in programma per il prossimo venerdì 29 novembre”.
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