Un passo importante per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Milano: l’Agenzia del Demanio e la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura hanno pubblicato il primo bando per la selezione di sponsor pubblici e privati, chiamati a finanziare il restauro delle facciate del “Palazzo del Senato”, sede dell’Archivio di Stato di Milano dal 1872. Le candidature dovranno essere presentate entro il 27 dicembre 2024.
Un progetto di conservazione e valorizzazione culturale
Il bando riguarda il restauro delle due facciate principali:
- la monumentale facciata concava di via Senato, progettata nel 1627 da Francesco Maria Richini;
- la facciata su via San Primo, completata in mattoni rossi dall’architetto Leopoldo Pollack nel 1776.
Lo sponsor selezionato si occuperà del finanziamento, della progettazione e dell’esecuzione dei lavori, con la possibilità di proporre ulteriori interventi per la tutela e la valorizzazione del Palazzo, degli spazi interni e dei cortili.
In cambio, lo sponsor beneficerà di un significativo ritorno di immagine, grazie alla visibilità garantita dai ponteggi durante i lavori, oltre alla possibilità di associare il proprio brand a un’iniziativa di alto valore culturale.
Il palazzo dell’Archivio di Stato di Milano
Il Palazzo del Senato, costruito a partire dal 1608 ed interessato da diversi rimaneggiamenti nel corso
dei secoli, dal 1872 è sede dell’Archivio di Stato di Milano.
Il fabbricato fu progettato in luogo del Monastero delle Umiliate, che occupava quasi per intero la parte sud-occidentale dell’isolato posto in prossimità del Naviglio ed era delimitato dalla ripa del Naviglio stesso, dalla cosiddetta Strada Marina, dalla contrada di San Primo e dalla strada che portava all’antica basilica di San Dionigi.
Nel corso dei secoli, il Palazzo del Senato fu destinato a sede del Collegio Elvetico, di funzioni istituzionali, del Senato durante il periodo napoleonico e, successivamente, di diverse Amministrazioni.
L’immobile è posto in una posizione baricentrica tra due punti nevralgici della città: il distretto dei giardini
pubblici e il quadrilatero della moda. In quest’ottica la sua presenza può fungere da elemento di connessione tra le due aree, divenendo esso stesso un elemento attrattore per la cittadinanza, soprattutto nell’ottica della pedonalizzazione del quadrilatero della moda.
Il prestigio ed il valore dell’edificio si sono conservati nel tempo, anche se oggi si rendono opportuni interventi di restauro, di ripristino e di rifunzionalizzazione finalizzati alla valorizzazione dell’intero edificio ed alla sua apertura alla città, ferma restando la sua funzione istituzionale.
Descrizione del complesso architettonico contenuta all’interno del Bando >>> Per approfondire CLICCA QUI
Un nuovo dialogo tra patrimonio e comunità
Il progetto si inserisce nell’ambito dell’Accordo Quadro stipulato nel 2023 tra Agenzia del Demanio e Ministero della Cultura per la riqualificazione di beni dello Stato di pregio storico e artistico. L’obiettivo è duplice: non solo restaurare e conservare, ma anche rendere l’Archivio di Stato più accessibile ai cittadini, trasformandolo in un luogo di incontro e aggregazione.
In questa direzione va anche un secondo bando in fase di pubblicazione, che prevede la creazione di nuovi spazi aperti al pubblico, come una caffetteria e un’area coworking al piano terra, oltre a un’area risto-espositiva con accesso serale autonomo. Questi interventi si affiancano ai lavori già in corso, finanziati con fondi PNRR per 1,4 milioni di euro, volti a migliorare l’accessibilità fisica e cognitiva del complesso.
Un esempio di collaborazione pubblico-privata
“Siamo entusiasti di questa iniziativa, la prima nel settore archivistico”, ha dichiarato Antonio Tarasco, Direttore Generale Archivi. “Grazie a questo modello, il Ministero risparmierà oltre un milione di euro, affidandosi al contributo privato per la valorizzazione di un bene di grande valore culturale.”
Dello stesso parere Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio: “Il nostro obiettivo è creare un legame tra il Palazzo del Senato e la città, rendendolo un luogo di socialità e inclusione. Con questo progetto, l’Archivio di Stato si apre a tutti, non solo come spazio di consultazione ma anche come luogo multifunzionale e di ritrovo.”
Un futuro aperto alla città
Al termine dei lavori, il Palazzo del Senato, con i suoi cortili e colonnati, sarà completamente riqualificato e restituito alla comunità come simbolo di memoria storica e luogo di partecipazione sociale. Questa iniziativa segna un nuovo modello di valorizzazione culturale, in cui pubblico e privato collaborano per garantire la tutela e l’accessibilità del patrimonio artistico.
Fonte: Direzione generale Archivi
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