Aveva scaricato un cumulo di rifiuti in una strada chiusa, poi aveva appiccato il fuoco nel tentativo di far sparire ogni traccia che potesse ricondurre a lui e se n’era andato, mentre le fiamme divampavano. Solo che da quel rogo, l’estate scorsa, era partito un grosso incendio. E ora il responsabile, un pescatore oristanese di 52 anni, è indagato per incendio colposo.
I fatti risalgono alla scorsa estate. Le fiamme si erano scatenate nella zona del porto industriale di Oristano: avevano lambito strade ad alto traffico, come la Provinciale 97 e altre vie di comunicazione consortili a servizio della zona portuale di Santa Giusta, e avevano interessato anche alcune fasce umide della Zona speciale di conservazione di Cirras.
Solo il tempestivo intervento delle forze dell’apparato regionale antincendio, con l’ausilio di un mezzo aereo, aveva consentito di scongiurare il peggio, nonostante i gravi danni alla vegetazione e il pericolo per la circolazione stradale.
Il cinquantaduenne è stato individuato grazie alla scrupolosa attività investigativa avviata dal personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Stazione di Marrubiu e del Nucleo investigativo (Nipaf) dell’Ispettorato di Oristano: su di lui pende anche l’accusa di smaltimento illecito di rifiuti. E non è la prima volta: in passato era già stato denunciato per lo stesso reato.
(Unioneonline/E.Fr.)
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