La rottamazione delle cartelle esattoriali è arrivata per molti contribuenti alla sesta rata. Chi ha scelto il piano di dilazione massimo nella domanda di definizione agevolata della rottamazione quater, entro il 30 novembre (ma con i 5 giorni lavorativi di tolleranza si va al 9 dicembre), dovranno pagare la sesta rata.
Dopo le prime due del 2023, a ottobre e novembre, e dopo le prime 3 del 2024, a febbraio, maggio e luglio, ecco l’ultima rata dell’anno in corso. Molti sono coloro che non sono riusciti a pagare le rate precedenti. E come tutti sanno, anche con il mancato pagamento di una sola rata, il piano è decaduto.
Ma a prescindere da tutto ciò che riguarda la rottamazione quater, ecco che per la conversione in Legge del DL Fisco, si continua a parlare di una rottamazione quinquies.
Rottamazione cartelle esattoriali 2025, addio debiti fino al 2023, proroga e novità
Alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio sono stati già bocciati dalle Commissioni.
E tra questi, oltre a quello che ha fatto molto scalpore sul Canone RAI della Lega, bocciato con il voto sfavorevole pure di Forza Italia insieme alle opposizioni, sono stati respinti anche degli emendamenti su una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
Eppure le speranze non sono tramontate rispetto alla possibilità che davvero il 2025 dia i natali ad una nuova sanatoria delle cartelle. Cioè alla famosa rottamazione quinquies.
Il disegno originario di qualche esponente politico era di trasformare la rottamazione delle cartelle in qualcosa di più facile da sfruttare. Eliminando le contraddizioni evidenti introdotte con la rottamazione quater.
Rate più lunghe e meno salate, il piano della rottamazione quinquies è noto
Il problema della rottamazione quater, che probabilmente è alla base anche dei tanti contribuenti ormai decaduti perché hanno saltato una rata, è l’importo della rata stessa.
Infatti essendo rate trimestrali o quasi (4 all’anno come dicevamo prima), l’importo di una singola rata per chi aveva debiti ingenti è sicuramente di importo elevato.
E se consideriamo che il 20% del debito totale, naturalmente scontato di sanzioni e interessi, era da versare a ottobre e novembre 2023, con due rate di uguale importo, ecco che il problema è scoppiato. Ecco perché la nuova rottamazione quinquies per qualcuno doveva prevedere una sanatoria con rate mensili e fino a 120 rate.
Come funzionerebbe la nuova definizione agevolata dei debiti
I tanti decaduti dalla rottamazione quater hanno perso quindi lo sconto su aggi, sanzioni e interessi che invece avevano ottenuto con la definizione agevolata. Se hanno pagato qualche rata, queste verranno considerate come acconti sul residuo debito da pagare, che naturalmente sale proprio alla luce del ritorno a interessi, sanzioni e aggi dovuti.
Del piano a 120 rate non si parla più. Ma una nuova rottamazione delle cartelle nel DL Fisco potrebbe ancora trovare i natali in vista dell’approvazione definitiva del provvedimento entro il 18 dicembre prossimo.
Ecco le ultime indiscrezioni sulla rottamazione delle cartelle esattoriali 2025
Ma in questo caso sarebbe una nuova rottamazione delle cartelle con riapertura della possibilità di aderire ai caduti, pagando le rate scadute, magari ottenendo di nuovo altre 18 rate trimestrali di dilazione. Ma anche, facendo rientrare nella nuova rottamazione delle cartelle quelle più recenti. Perché con la rottamazione quater ai contribuenti fu data la facoltà di inserire nella definizione agevolata solo i debiti affidati al concessionario alla riscossione fino al 30 giugno 2022. Invece adesso si estenderebbe la facoltà ai debiti affidati all’agente della riscossione anche dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.
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