Gherardi: diversità legislativa ha generato il caos
29 Novembre 2024
Il settore dei bed and breakfast necessità di una legislazione che faccia sintesi delle diverse realtà regionali. Ne è convinta la Anbba (Associazione nazionale Bed & Breakfast, Affittacamere – Case vacanza – Locazioni turistiche), che attraverso il suo direttore, Cesare Gherardi, dichiara a LaPresse: “Il B&B è la tipologia di locazione più antica che è ospitalità familiare e si esercita nella casa dove uno risiede tramite l’eccedenza delle stanze e il servizio della colazione. Queste possono essere adibite a bed and breakfast. Il problema è che ci sono leggi differenziate regione per regione e quindi gli adempimenti variano”. L’Anbba conta in Italia circa 800 strutture.
Una diversità di leggi che, secondo Gherardi, ha “generato il caos” per quanto riguarda i B&B. “Quello che noi predichiamo da anni è che deve essere fatta una legge quadro, ma a ostacolare questo è la Costituzione perché dà alle regioni la facoltà di gestione delle attività e quindi ogni momento le regioni fanno una legge, un regolamento o le aggiornano. A volte se le scambiano”. Altra differenziazione riguarda il numero di camere che un B&B può avere: “Ad esempio in relazione alla possibilità nell’arco dell’anno: si va dai 90 giorni in Lombardia ai 500 pernotti in Emilia-Romagna e anche la tipologia di colazione” C’è differenza anche sul fatto che i proprietari debbano effettivamente risiedere nell’appartamento dove si è creato il B&B: “Alcune regioni ad esempio stabiliscono un obbligo di residenza nel raggio di 100 metri, altre stabiliscono il concetto di dimora abituale”.
Per quanto riguarda gli “affittacamere devono essere esercitati nelle civili abitazioni senza cambio di destinazione d’uso”. Gherardi evidenzia che “per fortuna qui c’è un uniformità delle leggi regionali che sanciscono che il numero di camere non deve essere superiore a 6. Variabile, invece, il numero dei posti letto che in linea di massima deve essere inferiore a 25 posti letto”.
Infine le case vacanze che “devono aver dei requisiti di civili abitazioni, possono essere gestite in forma imprenditoriale e non imprenditoriale. Dipende dal tipo di pagamento d’imposta. Possono essere aperte senza nessuna limitazione”.
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