Un mercato in trasformazione
Il mercato immobiliare piemontese registra una flessione nel numero delle compravendite durante il primo semestre del 2024, ma con segnali incoraggianti sul fronte dei prezzi e delle previsioni per il secondo semestre. Secondo i dati forniti dalla Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), tra gennaio e giugno sono state vendute 30.300 abitazioni, segnando un calo del -3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante il rallentamento, i prezzi continuano a salire, grazie all’inflazione e ai costi elevati delle ristrutturazioni.
Compravendite: un quadro provinciale variegato
- Torino: con 16.283 compravendite totali, registra un calo del -4,2%, più marcato nel capoluogo (-5,9%) rispetto al resto della provincia (-2,8%).
- Biella e Vercelli: le uniche province con trend positivi, segnano rispettivamente +7% e +4%.
- Asti: il capoluogo è in forte crescita (+12,7%), mentre il fuori porta registra un calo del -9,8%.
- Alessandria: stabile in città (-0,4%), ma in crescita nel fuori porta (+3,5%).
- Novara: il calo maggiore si registra nel capoluogo (-15,3%), con un decremento più contenuto nel resto della provincia (-2,9%).
- Verbano-Cusio-Ossola: fanalino di coda con un calo del -11,7%, accentuato a Verbania (-18,4%).
Prezzi: stabilità e lieve crescita
Nonostante il calo delle transazioni, i prezzi restano stabili o in leggera crescita. Questo fenomeno è attribuito all’inflazione e ai costi di ristrutturazione, che spingono i venditori a richiedere cifre più alte. Gli acquirenti, dal canto loro, sono incentivati dalla lieve diminuzione dei tassi di interesse sui mutui, che nel 2024 risultano più stabili rispetto al 2023.
Segmentazione del mercato
- Gli immobili più richiesti a Torino vanno dai 50 agli 85 mq, seguiti da quelli tra 85 e 115 mq.
- Nelle aree fuori città, le abitazioni sopra i 145 mq guadagnano terreno, seguite da quelle tra 115 e 145 mq.
- La quota di abitazioni acquistate come “prima casa” sale al 71%, mentre gli acquisti assistiti da mutuo si attestano al 40%.
Prospettive per il 2024
Secondo il presidente di Fiaip Piemonte, Marco Pusceddu, i volumi delle compravendite nei prossimi sei mesi potrebbero allinearsi a quelli del 2023, grazie alla stabilizzazione dei tassi sui mutui e a un rinnovato interesse degli acquirenti. A Torino, la presidente di Fiaip Torino, Claudia Gallipoli, conferma questa tendenza, indicando segnali positivi nel secondo trimestre del 2024.
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Leggi di più su:
Immobiliare, Fiaip: in Piemonte 30.300 case vendute in sei mesi, a Torino oltre 7mila
“Volumi in calo, prezzi stabili e in lieve rialzo. Tassi sui mutui scendono e stime di fine anno migliorano”
· Piemonte: compravendite -3,8% rispetto al primo semestre 2023
· Torino -6%, provincia -4%
· Positive Biella (+7%), Vercelli (+4%), Asti (+12,7%)
· Previsione: calo in attenuazione negli ultimi due trimestri del 2024 e variazione annua minima sul 2023
In Piemonte le compravendite immobiliari continuano a rallentare anche nel primo semestre del 2024, dopo un 2023 sottotono, una flessione che però non ha ripercussioni sui prezzi che invece mostrano un leggero ma costante incremento.
Dall’elaborazione svolta da Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle Entrate, nei primi sei mesi di quest’anno, sono state vendute 30.296 case, il –3,8% rispetto alle 31.500 compravendite realizzate nello stesso periodo del 2023.
“Si tratta di un calo dei volumi che segue il 2023 – spiega Marco Pusceddu, presidente Fiaip Piemonte -. Infatti, la contrazione più marcata si è registrata nei primi tre mesi del 2024, da gennaio a marzo con il -8,8%. Mentre nel secondo trimestre, cioè da aprile a giugno, la flessione è stata solo dello 0,7%, ma in alcune province le percentuali sono positive”.
“La previsione – aggiunge Pusceddu presidente di Fiaip Piemonte – è che le compravendite negli ultimi due trimestri del 2024 si allineeranno sui volumi del 2023, recuperando almeno in parte le perdite registrate a inizio anno”.
A mettere in moto questo miglioramento è la leggera diminuzione dei tassi d’interesse sui mutui nel 2024. “La loro stabilizzazione offre più sicurezza nei consumatori – precisa Pusceddu -. Mentre nel 2023, il periodico aumento del costo dei mutui aveva concretizzato il rischio di arrivare al momento dell’atto di compravendita con un tasso di interesse più alto di quando si era manifestata l’intenzione di acquisto. Oggi invece gli operatori segnalano una minore difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti”.
TORINO
“Nella città metropolitana di Torino sono state vendute 16.283 case, con una flessione del -4,2% sul primo semestre del 2023”, commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino.
Una riduzione del numero di transazioni che impatta maggiormente sul capoluogo rispetto al resto della provincia. Neldettaglio elaborato da Fiaip sui dati provvisori Omi, la città di Torino registra 7.079 vendite nei primi sei mesi di quest’anno, il -5,9%, mentre il resto della provincia si assesta al -2,8% con 9.204 compravendite.
“La contrazione delle compravendite di questo primo semestre – aggiunge Gallipoli – risente ancora di un 2023 penalizzato dal caro mutui: le persone interessate ad acquistare e a cambiare casa hanno preferito aspettare l’annunciata discesa dei tassi di interesse”.
Infatti è il primo trimestre del 2024 a mostrare il decremento più significativo (-10,2% nell’intera provincia). Mentre già il secondo trimestre è in campo positivo con il +1,4%, e anche Torino tenta la risalita, seppure con più fatica, registrando solo il -2% nel secondo trimestre dell’anno.
“La prospettiva quindi – conclude la presidente di Fiaip Torino – è che il mercato immobiliare vada stabilizzandosi, con una rilevazione positiva per gli ultimi due trimestri dell’anno e una variazione finale annua allineata al 2023”.
La maggior parte delle compravendite nel torinese riguarda immobili dai 50 agli 85 metri quadri, seguiti da quelli che vanno dagli 85 ai 115, in terza posizione gli alloggi di piccolo taglio sotto i 50 metri quadri. Il fuori porta segue la stessa dinamica ma in terza posizione ci sono le abitazioni sopra i 145 mq seguiti da quelli tra i 115 e 145 metri quadri.
PREZZI
Un altro aspetto da sottolineare è che questa contrazione dei volumi non si sta ripercuotendo sui prezzi: le quotazioni, complice l’inflazione e gli alti costi di ristrutturazioni sostenuti, non scendono, al contrario in questa prima parte dell’anno vi è stato un generale rialzo del prezzo richiesto, che talvolta si traduce in una maggiore trattativa tra le parti.
Complessivamente si tratta di volumi importanti, soprattutto se paragonati a qualche anno fa. Infatti le quasi 30.300 case vendute in Piemonte nel primo semestre rappresentano il +14,5% delle vendite dei primi sei mesi del 2019, anno in cui sono state concluse nei dodici mesi circa 54mila compravendite, quasi diecimila in meno di quelle realizzate nel 2023 che ha chiuso con oltre 63.700 scambi.
In questa prima parte dell’anno, torna anche a crescere la quota di abitazioni acquistate con l’agevolazione fiscale “prima casa” che si assesta intorno al 71%, con 5 punti percentuali in più rispetto al 2023. Mentre gli acquisti assistiti da mutuo sono a quota 40%.
DETTAGLIO PROVINCE
A mostrare un primo semestre con il segno positivo nelle compravendite sono le province del biellese (+6,7%) e del vercellese (+6,7%). Biella città segna il +7%, mentre il fuori porta il +6,6%. Vercelli invece registra un incremento del 4% e il fuori porta del 7,9%.
Segue poi l’alessandrino (+2,6%) con il capoluogo in equilibrio con il -0,4% e il fuori porta in positivo con il +3,5%.
L’astigiano è in leggera flessione (-2%), ma la città di Asti registra un decisivo incremento con il +12,7% ed è capofila nelle compravendite in regione, diversamente dal fuori porta che sconta un calo del -9,8%.
Il torinese vede un rallentamento nelle compravendite (-4,2%), più sentito nel capoluogo con il -5,9% rispetto al resto della provincia che segna il -2,8%.
Il novarese vede un calo delle transazioni del -6,8%, più marcato nel capoluogo con il -15,3% rispetto al resto della provincia -2,9%.
Il verbano è la provincia in cui il numero di compravendite è sceso maggiormente (-11,7%), fanalino di coda è Verbania che segna il -18,4% e il resto della provincia il -10,3%.
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