Sarà con un bonus statale per la riqualificazione energetica che il comune tenterà di realizzare la palazzina popolare di via Mameli, per anni oggetto di un contenzioso con il privato che si era occupato dei lavori. Il fatto è che per fare questa palazzina di tre o quattro piani sarebbero necessari circa 3 milioni di euro, e sulla questione è stato Giorgio De Vecchis a porre delle domande in consiglio comunale. Il consigliere di minoranza ha domandato all’assessore Pellei se in bilancio ci siano i fondi del Programma di riqualificazione urbana (Pruacs) riconosciuti all’ente anni fa per realizzare, tra le altre cose, anche questo intervento di edilizia residenziale pubblica. Il punto è da definire e infatti l’amministrazione dovrebbe scrivere alla regione per sapere se questa somma (300mila euro) potrà essere utilizzata per rifare ex novo la palazzina. Sì, perché l’indirizzo è di ricostruirla da capo, anziché ristrutturarla per renderla adatta allo scopo: questo implica un chiarimento da parte di Palazzo Raffaello. Se i 300mila dovessero risultare spendibili, si aggiungerebbero ai 480mila della transazione che il comune ha stipulato a titolo di accordo stragiudiziale con il privato che si era occupato dei lavori. Nel 2020, dopo una lunga diatriba, l’ente stracciava il contratto stipulato con la ditta che si era aggiudicato l’intervento di sopraelevazione e manutenzione ordinaria dell’ex casa parcheggio. Contestualmente veniva chiesto un risarcimento di 1,8 milioni, ma a sua volta la società trascinava il comune in tribunale, chiedendo il pagamento di 328mila euro. Le parti quindi hanno deciso di chiudere il contenzioso con una transazione: scelta che ha destato le perplessità di Giorgio De Vecchis, il quale ha più volte domandato come mai non fosse stata portata avanti la causa con l’obiettivo di ottenere il risarcimento richiesto.
Oltre a queste risorse, ci sarebbero somme per circa 150mila euro risparmiate dagli altri singoli interventi riconducibili al Pruacs. Calcolatrice alla mano, l’ente potrebbe avere a disposizione un milione, e gli altri due potrebbero essere incamerati da un bonus che, a fronte di interventi di riqualificazione energetica degli edifici, riconosce alle imprese il 65% della spesa effettuata: i due terzi del totale, che appunto corrispondono a 2 milioni. Al momento l’operazione è poco più che un’ipotesi, ma è possibile che venga scelto un percorso del genere per costruire l’immobile che ospiterà 18 alloggi popolari.
Giuseppe Di Marco
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