La legge di bilancio 2025 introduce nuove norme per il settore bancario e assicurativo, e sebbene queste disposizioni possano sembrare tecniche e complesse, hanno effetti che potrebbero toccare anche il consumatore medio. In particolare, gli articoli 3 e 11 della legge di riguardano la gestione delle imposte differite delle banche e il regime fiscale delle polizze assicurative di tipo finanziario.
Le banche e i crediti fiscali differiti (DTA)
L’articolo 3 della legge di bilancio introduce un intervento sulle cosiddette imposte differite attive, o Deferred Tax Assets (DTA), un concetto che si riferisce a “crediti fiscali” che le banche accumulano quando c’è una differenza tra il modo in cui alcune spese vengono contabilizzate e come vengono considerate ai fini fiscali. Questi crediti fiscali sono come delle deduzioni future: permettono alle banche di pagare meno tasse, ma solo quando determinate condizioni sono soddisfatte.
La nuova norma, tuttavia, rinvia il momento in cui le banche possono usare queste deduzioni, posticipandole dal 2025 e 2026 agli anni successivi, fino al 2029. Questo significa che lo Stato incasserà più tasse subito, stimando un gettito extra di circa 2,5 miliardi di euro nel 2025. Tuttavia, ciò si traduce per le banche in minore liquidità disponibile nell’immediato, che potrebbe limitare la capacità di erogare prestiti a imprese e famiglie, rendendo i mutui più costosi per i clienti.
Polizze di tipo finanziario e nuove imposte per le assicurazioni
L’articolo 11 riguarda invece il trattamento fiscale delle polizze assicurative del ramo III e V, che funzionano come prodotti di investimento. Attualmente, le imposte di bollo su queste polizze vengono pagate alla scadenza, ma la nuova norma stabilisce che dovranno essere versate ogni anno direttamente dalle compagnie di assicurazione.
Questa modifica potrebbe sembrare un semplice anticipo di liquidità, ma in realtà rappresenta un nuovo onere fiscale per le compagnie assicurative. Queste ultime dovranno versare le imposte arretrate e, allo stesso tempo, anticipare quelle future, con un impatto che potrebbe ridurre la loro redditività. Questo si potrebbe tradurre, per i clienti, in un rendimento minore per queste polizze, poiché le assicurazioni potrebbero compensare i nuovi costi aumentando le commissioni o riducendo i ritorni.
Come queste norme possono influire sui clienti?
Per i clienti delle banche, le nuove disposizioni potrebbero significare minore disponibilità di credito o condizioni più costose per ottenere mutui e finanziamenti. Le banche, infatti, potrebbero trovarsi costrette a ridurre la concessione di prestiti, almeno nel breve termine, per far fronte alla riduzione di liquidità dovuta al rinvio delle deduzioni fiscali.
Per quanto riguarda le assicurazioni, il cambiamento potrebbe portare a rendimenti più bassi per le polizze vita di tipo finanziario, poiché i nuovi costi a carico delle compagnie potrebbero essere parzialmente trasferiti ai clienti attraverso commissioni più alte o rendimenti ridotti. Questo potrebbe far risultare meno conveniente investire in questi strumenti, rispetto ad altri prodotti finanziari disponibili sul mercato.
Queste nuove regole, quindi, pur essendo principalmente pensate per aumentare il gettito fiscale dello Stato, potrebbero avere conseguenze che si riflettono indirettamente su chi ha bisogno di un prestito bancario o ha investito in una polizza assicurativa. Rendere questi effetti chiari e comprensibili è fondamentale per capire come certe decisioni macroeconomiche possano avere un impatto anche nelle nostre vite quotidiane.
Brigida Raso
Fonti ufficiali: Per chi volesse approfondire i dettagli tecnici, la legge di bilancio 2025 e la relativa Relazione Tecnica sono consultabili direttamente sui siti ufficiali del governo. Inoltre, le audizioni di Banca d’Italia, ABI e ANIA hanno fornito valutazioni importanti sull’impatto di queste misure.
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