Parma, 30 novembre 2024 – Ancora violenza a scuola: il padre di uno studente ha aggredito verbalmente e poi con un pugno in volto un professore all’Istituto superiore ‘Paciolo-D’Annunzio’ di Fidenza (Parma), costringendolo a recarsi al pronto soccorso per le cure necessarie. A raccontare la vicenda è la Gazzetta di Parma. Non sono ancora chiare le cause che avrebbero spinto l’aggressore ad agire con violenza, ma la pista più probabile è quella dei problemi scolastici del figlio.
La scuola – che comprende un liceo classico, un linguistico, uno scientifico e un tecnico economico – è sotto choc a seguito dell’accaduto: tra i suoi corridoi sono comparsi uno striscione che condanna quanto successo e una serie di cartelli ‘divieto d’accesso alla violenza’. Non solo: il dirigente scolastico ha deciso di spedire una nota a studenti, famiglie, docenti e restante personale. “Non sono slogan generici – si legge – li hanno scritti i nostri studenti dopo aver riflettuto con i propri insegnanti riguardo al brutto episodio. Un fatto gravissimo che ha leso non solo la dignità del docente coinvolto, ma la dignità stessa di tutta la nostra scuola”.
“Chi ha commesso questa violenza – continua la nota – ne risponderà di fronte alla legge. Vogliamo tutti insieme, personale scolastico, studenti e famiglie, affermare che questo non è accettabile”. Ma non manca la speranza al ‘Paciolo-D’Annunzio’: “Anche se ferita, la scuola non può abdicare al proprio compito. Dopo l’iniziale stordimento e la tanta rabbia per il torto subito, traiamo un insegnamento importante anche da un brutto episodio, riflettendo insieme ai nostri ragazzi sull’importanza del rispetto e del rifiuto di ogni violenza come fondamento di qualsiasi relazione, e a maggior ragione della relazione educativa tra docenti e studenti, tra scuola e famiglia”.
Intanto, la Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza sta valutando di costituirsi parte civile nell’eventualità di un processo. “Lo scorso 30 marzo – si legge in un comunicato del coordinatore Salvatore Pizzo – sono entrate in vigore norme che puniscono maggiormente l’aggressione e l’oltraggio ai docenti che, ricordiamo, nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali”. Eppure, ricorda la nota stessa, “l’Amministrazione scolastica è particolarmente restia ad agire contro molesti e violenti quando le vittime sono i docenti. Chiediamo durezza non buonismo”.
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