L’esperto direttore sportivo, reduce dal divorzio alla Salernitana, è pronto per tornare: pronto intervento per uscire dalla crisi.
Un lunghissimo elenco di giocatori scoperti, acquistati a prezzi modici e diventati poi campioni, e una sequenza altrettanto corposa di imprese che parevano impossibili compiute dalle squadre di cui è stato direttore sportivo. Magari senza vincere trofei, ma entrando nel cuore dei tifosi e facendosi ricordare dai dirigenti.
Questa è stata la parabola calcistica di Walter Sabatini, uno dei dirigenti più stimati all’interno del mondo del calcio. Ciò che la carriera da calciatore non è riuscito a dargli a causa di una lunga serie di infortuni, l’ex attaccante nativo di Perugia è riuscito ad ottenerlo dopo aver appeso le scarpe al chiodo.
Non però come allenatore, professione svolta per poco tempo e che non si addiceva al suo carattere esplosivo, bensì come direttore sportivo, specializzato nello scoprire talenti. Da Ilicic a Pastore, da Marquinhos ad Alisson, l’elenco sarebbe lunghissimo, ma non renderebbe comunque giustizia in pieno ad un uomo che ha fatto del proprio essere verace e spontaneo un pregio apprezzato dai tifosi, ma pagato caro in qualche circostanza.
Oggi, alle soglie dei 70 anni e con una salute che gli fa qualche scherzo di troppo, Sabatini non ha comunque ancora detto addio al mondo del calcio. Impossibile riuscire a farlo quando la passione è così forte e del resto gli ultimi risultati sono dalla sua parte. Il riferimento è alla rocambolesca salvezza ottenuta dalla Salernitana nel 2022, uno dei fiori all’occhiello dell’intera carriera.
Walter Sabatini, mille talenti scoperti e due colori nel cuore
Nel cuore dell’ex giocatore di Roma e Perugia c’è però soprattutto proprio la maglia giallorossa. Una maglia indossata per una sola stagione a fine anni ’70 e poi difesa con ardore nel quinquennio da direttore sportivo, 2011-2016, ma ancora oggi vera e propria seconda pelle. Al punto da non aver mai escluso la possibilità di un clamoroso ritorno a Trigoria.
Facile immaginare quanto starà soffrendo Sabatini nell’assistere dall’esterno alle difficoltà della Roma attuale, tra cambi di allenatore in sequenza e una classifica che inizia a farsi preoccupante. L’avvento di Claudio Ranieri ha quantomeno riportato serenità e fiducia nell’ambiente, ma servono risultati e magari a gennaio anche qualche ritocco sul mercato. Da affidare, perché no, a chi sa come muoversi in situazioni del genere…
Sabatini torna nel calcio? La rivelazione del figlio fa sognare una tifoseria intera
Intervenuto a ‘Tv Play’ il figlio di Sabatini, Santiago, è uscito allo scoperto circa le motivazioni del padre riguardo a una possibile nuova chiamata della Roma e in particolare dello stesso Ranieri, ai quali i Friedkin potrebbero dare carta bianca fin da subito anche a livello societario, in vista del passaggio in dirigenza della prossima stagione: “Papà non ci penserebbe nemmeno due volte e accetterebbe l’incarico” le parole di Santiago, che ha rivelato di scherzare spesso con il padre su tale possibile scenario: “Gli ho detto che se ci fosse una piccola percentuale per un ritorno alla Roma deve mettersi in forma”.
Sabatini potrebbe quindi tornare a Trigoria dopo nove anni, magari collaborando con l’attuale ds Ghisolfi, giusto per scacciare l’incubo di dover lottare per non retrocedere, ipotesi che rischia di prendere forma alla luce degli ultimi risultati. Si tratterebbe di un’ulteriore iniezione di “romanismo” per l’ambiente, oltre che di entusiasmo per il dirigente, che non ha mai digerito quell’addio dell’ottobre 2016: “Il suo più grande sentimento ‘contro’ la Roma da quando è andato via – ha aggiunto Santiago – è stata la gelosia di non avere la Roma. Voleva stare lui nel club, non voleva vedere gli altri fare gli errori. Voleva sbagliare lui”.
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