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Assegno di inclusione 2025, ecco i requisiti da rispettare per nuovi o per vecchi beneficiari #finsubito prestito immediato


Nel 2025 sarà ancora in vigore l’Assegno di Inclusione e non poteva essere diversamente. Infatti, il principale sussidio oggi in vigore in Italia, che a gennaio scorso ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, entra ormai nel secondo anno di funzionamento. Dopo l’avvio della misura nel 2024, l’Assegno di Inclusione può essere definito a pieno regime.

Come sempre, però, nel passaggio da un anno all’altro qualcosa potrebbe cambiare, e oggi analizzeremo ciò che effettivamente cambia. Perché il beneficiario non deve soltanto avere i giusti requisiti nel momento della richiesta, ma deve continuare ad averli anche durante i mesi di fruizione.

E naturalmente ci saranno soggetti che lo hanno percepito nel 2024 e continueranno a prenderlo nel 2025, altri che lo hanno percepito nel 2024 ma che invece nel 2025 saranno esclusi e, al contrario, molti esclusi del 2024 potranno prenderlo nel 2025.

Assegno di Inclusione 2025, cosa cambia in concreto?

L’Assegno di Inclusione è una misura che si rivolge ai cosiddetti fragili. Parliamo di soggetti considerati dallo Stato come vulnerabili e quindi a cui lo stesso Stato garantisce un aiuto. Il sussidio, in pratica, viene erogato a soggetti che si trovano in particolari condizioni anagrafiche, sociali, di salute o di nucleo familiare.

Le famiglie che possono prendere questo sussidio sono solo quelle al cui interno c’è almeno un soggetto considerato vulnerabile. Non potranno prendere l’Assegno di Inclusione le famiglie al cui interno ci sono soltanto soggetti con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e senza particolari problematiche, perché si tratta di soggetti attivabili al lavoro.

Invece, potranno prendere l’Assegno di Inclusione nel 2025 quanti in famiglia hanno almeno un soggetto che ha più di 60 anni di età, meno di 18 anni di età, con invalidità almeno al 67% o con carichi di cura.

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Potranno rientrare anche soggetti presi in carico dai servizi sociali e sanitari perché magari affetti da dipendenze dal gioco, dalle droghe o dall’alcol, o perché presentano un’invalidità dal 46% al 66%.

Va detto comunque che, per l’importo del sussidio, valgono per una famiglia solo i soggetti fragili e non gli altri, come invece succedeva con il Reddito di Cittadinanza.

I beneficiari del sussidio nel 2025 non saranno gli stessi del 2024, o almeno non sempre

Detto della platea dei beneficiari, che anche nel 2025 non cambia, possono prendere l’Assegno di Inclusione solo le famiglie che rispettano tutti i requisiti utili alla misura, anche chi magari lo scorso anno non vi rientrava. Come detto in premessa, da un anno all’altro cambia molto, ma non perché viene modificata la misura o cambiano i requisiti. Il fatto è che cambiano le condizioni di una famiglia.

Anche chi prende oggi l’Assegno di Inclusione, nel passaggio da un anno all’altro, deve verificare il rispetto dei requisiti previsti. In pratica, gli interessati devono continuare a detenere i requisiti stabiliti dalla normativa in vigore.

Proprio alla luce di questo, molti degli esclusi del 2024 potrebbero avere adesso la possibilità di entrare nel sussidio, così come molti dei beneficiari del 2024 potrebbero adesso perderlo. Cambia l’anno di riferimento dei redditi e dei patrimoni, perché per l’ISEE 2025 si guarda all’anno 2023 e non più all’anno 2022 come per l’ISEE 2024.

Quindi, in base alla situazione di ogni famiglia, c’è da considerare questo cambiamento.

Assegno di Inclusione 2025, ecco i requisiti da rispettare per nuovi o per vecchi beneficiari

Ricapitolando, l’Assegno di Inclusione è rivolto ai nuclei familiari con all’interno:

  • Invalidi
  • Minorenni
  • Over 60
  • Presi in carico dai servizi sociali o sanitari
  • Con carichi di cura per figli piccoli o per componenti disabili

La misura può essere appannaggio tanto di cittadini italiani o cittadini dell’Unione Europea quanto di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari dello status di protezione internazionale o dello status di apolide. È importante la residenza in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa.

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Anche nel 2025 i requisiti e le platee dei destinatari saranno le stesse. Ci vuole un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non più alto di 9.360 euro annui. Inoltre, il reddito del nucleo familiare deve essere al di sotto delle soglie previste, che sono pari a 6.000 euro di reddito familiare, che sale a 7.560 euro per famiglie con over 67 o disabili gravi all’interno, e che è parametrato in base alla scala di equivalenza in relazione ai componenti del nucleo familiare che rientrano nel sussidio.

Il patrimonio immobiliare non deve essere superiore a 30.000 euro e non si considera il valore della casa di abitazione principale. Il patrimonio mobiliare invece non deve essere più alto di 6.000 euro.

Innalzato fino a 10.000 euro per i nuclei familiari composti da tre o più persone. Soglie che salgono in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, e in base alle solite scale di equivalenza collegate al numero dei componenti della famiglia.

Le conclusioni in vista del secondo anno di funzionamento della misura di contrasto alla povertà

I requisiti sono gli stessi di sempre, quindi. Ciò che cambia è la condizione del nucleo familiare. Per esempio, ci sono famiglie che nel 2024 non hanno potuto prendere l’Assegno di Inclusione perché non avevano fragili in famiglia. È naturale che se nel 2025 c’è un soggetto che compie 60 anni, la famiglia precedentemente esclusa può rientrare. Alla pari di chi, per esempio, ha un lieto evento come la nascita di un figlio.

Ma può essere anche che nel 2023, rispetto al 2022, la situazione reddituale, patrimoniale e di ISEE sia peggiorata. E che pertanto chi non rientrava nei limiti del 2024 nel 2025 invece vi rientri. Ma può succedere anche il contrario, ovvero perdere il diritto all’Assegno di Inclusione perché ci sono redditi troppo alti nel 2023 rispetto al 2022. O perché non ci sono più i soggetti fragili che hanno dato diritto al sussidio nel 2024.



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