Viterbo – “I cittadini avrebbero beneficiato delle proposte che abbiamo avanzato”, spiega Enrico Panunzi, vice presidente del consiglio regionale del Partito Democratico
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – La bocciatura di tre ordini del giorno che, come minoranza, abbiamo presentato in consiglio regionale rappresenta un duro colpo per il nostro territorio e per i tanti cittadini della Tuscia che avrebbero beneficiato delle proposte che abbiamo avanzato.
Enrico Panunzi
Dopo essere finalmente riusciti a riportare al centro dell’attenzione i problemi dei cittadini, per mesi posti in secondo piano dalla crisi politica interna alla maggioranza, è incomprensibile come, di fronte a questioni rilevanti per la qualità della vita nella nostra provincia, la maggioranza abbia scelto di voltare le spalle alle reali esigenze della comunità.
I tre ordini del giorno riguardavano: il riconoscimento del lavoro usurante per gli operai ceramisti del distretto di Civita Castellana, la proroga delle graduatorie del personale ASL in scadenza per supportare la sanità pubblica e il sostegno economico al Sistema Idrico Integrato del nostro ATO Viterbo 1.
Tutti e tre bocciati a discapito dei benefici che avrebbero potuto apportare alla vita dei cittadini della nostra Provincia. In particolare, relativamente alla bocciatura dell’impegno della regione Lazio a sostenere economicamente il gestore del Servizio Idrico Integrato ATO Viterbo 1 finanziando i costi per la dearsenificazione, si sottolinea come la predisposizione di idonei finanziamenti avrebbe determinato evidenti benefici economici sui costi della bolletta dei cittadini della Tuscia, oltre che a garantire la liquidità del gestore unico.
Si tratta di un importo pari a circa 16,5 milioni di euro annui, che incide per oltre il 30% sui costi totali sostenuti dal gestore idrico e che, senza un sostegno economico esterno da parte di un ente sovraordinato, come la Regione Lazio, appesantisce notevolmente le bollette dei cittadini caratterizzate da un trend in aumento. Un fenomeno ulteriormente aggravato dal caro energia.
Si tratta di una penalizzante eccezionalità che, purtroppo, riguarda solo la Tuscia ed il nostro ATO. Infatti, proprio per questo, la precedente Amministrazione, ha stanziato circa 16 milioni di euro per il triennio 2015-2017.
Inoltre, nel 2021, sono stati programmati interventi strutturali mirati all’adozione di azioni concrete per abbattere questi costi, tra cui l’opzione di miscelare l’acqua con quella delle fonti idriche del Peschiera, finanziata nel 2023 con il progetto “Acqua bene comune”: un intervento strategico attualmente in fase di realizzazione che migliorerà la qualità del servizio e risolverà definitivamente il problema dell’arsenico nei comuni della zona sud del Viterbese.
Anche per la fascia nord della Tuscia e nella zona castrense, la precedente amministrazione ha stanziato ulteriori risorse per eliminare o ridurre il ricorso ai dearsenificatori, grazie alla realizzazione di un’interconnessione con un pozzo situato ad Acquapendente. Un intervento che ha permesso di migliorare la miscelazione delle acque e di aumentare il flusso idrico.
Un’esperienza talmente ben riuscita che ha stimolato Talete ad acquistare terreni per la realizzazione di nuovi pozzi per ridurre l’uso degli impianti di dearsenificazione, grazie anche ad un progetto ministeriale già finanziato. In attesa del completamento di tali importanti progetti, improntati dall’attuale minoranza, sarebbe stata opportuna la prosecuzione di un sostegno economico da parte della Regione Lazio.
Tuttavia, nonostante l’evidente necessità del territorio viterbese che paga suo malgrado la presenza dell’arsenico, la maggioranza trainata da Fratelli d’Italia e segnatamente dal suo capogruppo, si è espressa contrariamente all’assunzione di un impegno concreto.
Un comportamento che tradisce le promesse fatte in campagna elettorale, lasciando nell’incertezza coloro che riponevano fiducia nel loro ruolo istituzionale. Quanto accaduto rende legittimo chiedersi come sia possibile che figure elette per rappresentare la Provincia di Viterbo, possano votare contro i bisogni dei loro cittadini.
Perché non ripetere quanto di buono era stato fatto per l’ATO, visto che la Regione Lazio è in fase di approvazione del bilancio per il 2025, anziché bocciare la proposta all’ordine del giorno?
Questo finanziamento, insieme alla capitalizzazione del 40% della società Talete, spianerebbe la strada alla messa in sicurezza del servizio idrico pubblico e dei suoi circa 150 dipendenti, oltre che dei comuni soci, e quindi di tutti cittadini e le imprese che svolgono la manutenzione nelle comunità della Tuscia.
Il nostro territorio ha bisogno di risposte concrete da parte della regione Lazio. La nostra Provincia non merita di essere lasciata indietro e troppi temi urgenti aspettano un intervento da parte della regione. È inaccettabile che le promesse fatte a Viterbo vengano puntualmente disattese, voltando le spalle alle necessità di chi riponeva fiducia nell’operato della Regione.
Continuerò a lottare perché la voce del nostro territorio non venga ignorata, e affinché le risposte che servono arrivino, senza alibi o reticenze.
Il vice presidente del consiglio regionale del Partito Democratico, Enrico Panunzi
1 dicembre, 2024
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui