Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna si confermano al vertice della sanità italiana secondo i dati provvisori del Nuovo Sistema di Garanzia per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) relativi al 2023. I numeri, anticipati dal direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, Americo Cicchetti, durante il Forum Risk Management di Arezzo, mostrano un testa a testa tra Toscana e Veneto per il primo posto, con la Toscana attualmente in vantaggio. I dati devono però essere verificati e non si esclude un sorpasso da parte del sistema sanitario veneto.
Sul terzo gradino del podio si posiziona l’Emilia-Romagna, seguita da Piemonte e Marche, che completano la cinquina delle Regioni premiate con una quota di 200 milioni di euro, distribuita in proporzione alla popolazione di ciascun territorio. Sorprende il calo della Lombardia, che scende dall’ex quarto posto all’ottavo, rischiando di uscire dalle Regioni premiate. Subito dopo, in classifica, si trovano Umbria, Provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Lazio, Campania, Provincia di Bolzano, Molise, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Calabria e infine Valle d’Aosta. Le ultime tre Regioni, insieme ad altre cinque, presentano insufficienze in almeno una delle aree di valutazione, ottenendo punteggi sotto la soglia minima considerata adeguata.
Il sistema di classificazione si basa su una serie di indicatori complessi, raggruppati in aree che valutano aspetti fondamentali della sanità regionale, come la prevenzione, l’assistenza territoriale e quella ospedaliera. Questo metodo di analisi, che ha sostituito la precedente Griglia LEA, è considerato tra i più affidabili per misurare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario delle Regioni italiane. I nuovi dati segnano una parziale continuità con i precedenti, che vedevano l’Emilia-Romagna in testa, seguita da Veneto e Toscana. Il cambio di posizioni non modifica il predominio delle tre Regioni, ma evidenzia piuttosto il peggioramento della Lombardia. Le Regioni avranno tempo fino alla fine dell’anno per verificare i dati e inviare eventuali correzioni al ministero. I risultati definitivi, che determineranno la distribuzione delle risorse premiali, arriveranno a breve.
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