Lo studio della Cgia di Mestre
La provincia scaligera seconda in Veneto per percettori: il 24% di assegni va in tasse E meno acquisti rispetto al 2023
Buste paga più ricche a dicembre ma cala la spesa
Prima sarà accreditata ai pensionati, che la troveranno in conto corrente già lunedì o la potranno ritirare alle Poste dalla settimana prossima. Poi la riceveranno anche i dipendenti pubblici e privati. Si tratta della tredicesima che in Veneto sarà pagata a 3.135.100 soggetti tra lavoratori (1.821.599) ed ex lavoratori (1.313.501) per un valore complessivo di 5,4 miliardi lordi, che scendono a 4,1 miliardi al netto dalle imposte. Infatti la differenza, circa il 24%, la preleverà direttamente il fisco dalle buste paga o dagli assegni pensionistici. A scattare la fotografia è l’Ufficio studi di Cgia che elabora dati Inps.
Ma non solo. Insieme alla tredicesima quest’anno arriva anche il bonus di Natale da 100 euro netti ai dipendenti che ne hanno fatto richiesta entro il 22 novembre. A riceverlo dovrebbero essere 370mila veneti. La novità, introdotta dal governo Meloni, interessa solo chi ha un reddito complessivo non superiore a 28mila euro e almeno un figlio a carico. A Verona, secondo le stime di Cgia, dovrebbero andare a 75- 80 mila lavoratori dipendenti.
Sempre a dicembre, 30mila pensionati, titolari di trattamento minimo, oltre alla tredicesima, incasseranno il bonus natalizio di 154,94 euro, erogato dall’Inps in modo automatico, senza bisogno di alcuna domanda.
Il Veneto è la terza per numero di percettori della tredicesima, pari a l’8,8% del totale nazionale dietro a Lombardia e Lazio. Più nel dettaglio a Verona, la gratifica interesserà 600.674 tra pensionati (240.775) e dipendenti (359.899) che sommati costituiscono l’1,7% del complessivo Italia.
Lievemente più numerosa è solo la platea di percettori di Padova, 604.949. Vicenza incalza Verona con 565.600 residenti che riceveranno la cifra e Treviso con poco più di 558.000. Chiudono Rovigo (142.600) – unica provincia in cui i pensionati (71.751) superano i lavoratori dipendenti (70.853) – e Belluno (140.200).
Come saranno spesi?
Il punto è come saranno utilizzate queste risorse. L’associazione artigiani e piccole imprese veneziana, visto l’andamento dei consumi delle famiglie registrato nella prima parte dell’anno, stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali si riduca, rispetto al Natale 2023, di circa 100 milioni, scendendo a quota 900 milioni (-10%). Ci sono diverse ragioni per spiegare questa tendenza. Tantissimi veneti, approfittando del Black Friday, anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni da mettere sotto l’albero, comprando a prezzi più convenienti. Inoltre, negli ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese «accessorie» e ciò ha comportato la flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.
I doni che si scambieranno con maggior frequenza restano i generi alimentari e le bevande alcoliche, quindi vini e liquori. A seguire giocattoli, tecnologia, libri, abbigliamento e scarpe, viaggi, soggiorni Spa e articoli per la cura della persona. Bene anche gli abbonamenti a piattaforme streaming e buoni regalo per gli acquisti online.
Tra i più fortunati ci sono i dipendenti e pensionati che vedono raddoppiare la busta paga due volte l’anno per merito della 14esima. Secondo Cgia, in Italia ricevono l’ulteriore gratifica tra i 7,5 e gli 8 milioni i lavoratori dipendenti del settore privato. Unica differenza è la data in cui viene erogata, a metà anno, con la busta paga di luglio. La quattordicesima spetta anche ai pensionati che hanno compiuto 64 anni di età, ma solo a certe condizioni.
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