Ad Alghero non ci sono campi di calcio? Una narrazione che ci copre di ridicolo. Per troppi anni non si è visto arrivare nessuno #finsubito richiedi mutuo fino 100%

“Fc Alghero costretta a giocare a Usini l’anticipo della decima giornata del campionato di Prima Categoria girone D, contro il Porto Torres per mancanza di campo ad Alghero.

Altra uscita, clamorosa che evidenzia lo stato dell’arte ad Alghero, nel campo dell’impiantistica sportiva.

Alghero di nuovo al centro di vibranti prese di posizione di cittadini e appassionati, che puntano il dito su una programmazione, dell’Amministrazione pubblica, che non è in grado di dare risposte. E le risposte si sa, ormai da tempo, non arrivano con lo schiocco delle dita.

Ma per una volta, vogliamo un pò andare contro corrente per far capire a chi non è di Alghero, che è assolutamente falso affermare che in città NON ci sono campi di calcio. Alghero ha talmente tanti campi di calcio, che si può permettere persino di farli cadere nel dimenticatoio. Quasi un lusso. Quello che manca è l’investimento su queste strutture, perchè si sceglie la via breve di chiedere e ottenere.

Non vogliamo evidenziare che il Mariotti è lì che attende con decisione il da farsi, ma non si dice che il Mariotti, quella struttura elefantiaca, racchiusa fra palazzi e vie della città, è un po come la signora triglia: tutti la vogliono e nessuno la piglia. Per rimetterla in sesto servono milioni di euro. Non bruscolotti. Meglio raderla al suolo e riprogrammare tutto.

Non vogliamo evidenziare che c’è un campo, quello dell’Audax dimenticato e dismesso. Non lo vogliamo dire.

Ma non scomodiamo solo l’area del  Mariotti, prendiamo la via della periferia e facciamo rotta a Fertilia, c’è un campo di calcio, storico, assegnato a una società di Fertilia, che ha bisogno di una spinta per diventare un piccolo gioiello a disposizione della collettività. E’ li si sta operando fra accelerate e frenate

Si prosegue verso l’area verde di Alghero, nel cuore del Parco Regionale di Porto Conte.  A  Maristella c’è un altro campo di calcio, bellissimo, dotato di torri per l’illuminazione, tribune e spogliatoi da recuperare. Abbandonato dopo che l’amministrazione comunale negli scorsi anni aveva optato per realizzare un manto erboso, vero. Manto, finito nel dimenticatoio e terreno di scorribande per i cinghiali, padroni dell’area. Tutto perchè non c’è una società e una squadra di calcio che voglia gettare le basi a Maristella, distante da Piazza Porta Terra ad Alghero, poco più di 10 Chilometri. E a nulla sino ad oggi sono valse le richieste del Comitato che implora la rimozione dell’erba, per farlo tornare a “su connottu“, in terra battuta. Non c’è nessuno che lo chiede e che ci vuole giocare.

Poi visto che di agro si parla, un occhiata al campo di Sa Segada si deve dare. Altra struttura in terra battuta, assegnata alla locale società sportiva, che ci lavora alacremente e fra un pò sarà presente con attività propria. Un campo di gioco che ha visto fasti di gran valore e squadra giocare sino alla 1 Categoria ( il Loretella).

Poi c’è la struttura di Santa Maria la Palma, dove gioca la squadra della Borgata, e di li poco distante anche il campo del Treselighes poteva diventare attrattivo per una squadra di calcio algherese.

Altra struttura predisposta, per il cacio a 11 è nella struttura polivalente di Maria Pia.

Quindi non ci sono campi di calcio? o si deve dire che i campi  si sono, si  scelgono,  quei pochi, due,  saturi in maniera smodata?

Il calcio ad Alghero ha spazi dedicati e sono li che attendono da anni che qualcuno li rivitalizzi, ci faccia giocare i ragazzi. Ma gli impianti, dismessi o caduti in disgrazia per assenza di società sportive, sono diventati oggi terreno di scontro fra chi chiede a gran voce uno spazio idoneo, e chi cerca risorse e finanziamenti per trasformare il decaduto in impianto appetibile. Nel mentre non c’è ad oggi una visione tampone che cerchi di risolvere le problematiche che stanno dipingendo di ridicolo una città, che è stata lustri senza una squadra di calcio fra i dilettanti. Scomparsa la Polisportiva Alghero, scomparso il Fertilia, scomparso  il La Palma, scomparso il Loretella,  ad Alghero è calato il buio sotto forma di dismissione e abbandono degli impianti di calcio.

Ora nel volgere di un paio di anni due società, l’Alghero e la Fc Alghero, trovano entusiasmo e risorse e si buttano a capofitto in un progetto di rilancio del calcio nostrano che le vede entrambe protagoniste.

Ma se l’Alghero trova casa grazie alla fusione avvenuta, e a una struttura voluta, inseguita e curata negli anni, la Fc Alghero sceglie di giocare nel territorio e trova ad Olmedo il campo che la ospita, vista la penuria in loco. Ma oggi, con i progetti delle due società che corrono, ormai alla soglia dei tre anni di vita, la politica e chi amministra, che non li ha visti arrivare, certifica la colpevole miopia di chi doveva scegliere, programmare e affidare a queste squadre una struttura degna di ospitare giocatori e pubblico.

Oggi, nonostante il gran parlare su tutto, nonostante l’annuncio di finanziamenti regionali, non si ha contezza di quale sia per l’Amministrazione l’obiettivo nel medio e lungo termine. Al Pino Cuccureddu sono destinati ingenti finanziamenti, ma i tempi non si conoscono, compresa l’ipotesi di allargare un campo che nasce con altri presupposti, sebbene regolamentare a tutti gli effetti.

Il Carmine è destinatario di altro progetto finanziato e si dice ( radiobar) sia la prossima casa della Fc Alghero.

Sicuri? Trovata la soluzione? Non ci crediamo. E lo affermiamo con la consapevolezza di chi sa che un robusto movimento di  settore giovanile, una squadra di calcio femminile, e una squadra di diversamente abili, si troverà stretto nella nuova casa.

La soluzione, ma non c’è niente di nuovo, si trova nel riadattamento e recupero degli spazi in periferia e nell’agro. Avere un campo funzionante e idoneo e regolamentare a Fertilia, a Maristella e a Sa Segada, metterà al riparo tutti da imprevisti che stanno coprendo di ridicolo una città. Perchè inutile negare che i campi saranno destinati agli assegnatari, ma l’emergenza troverebbe risposte in casa, fra società, in un dialogo possibile e auspicabile.

Ad Alghero ci sono gli spazi e campi, quello che manca, ad oggi, è il coraggio di dire apertamente e pubblicamente quale è il progetto complessivo per questa città, che non ha una struttura all’altezza, non ha un progetto per il Mariotti, e non ha un progetto alternativo. Si insegue l’emergenza, e fra una emergenza e un’altra, alla fine si rischia di perdere persino chi con un pizzico di follia insegue un sogno: quello di riportare il calcio che conta ad Alghero. Perchè la frustrazione di chi spende denari e tempo, oggi non si riesce a quantificare, ma deve essere di monito lo storico avvenuto ad Alghero, quando il calcio scomparve dalla scena, come fosse disattivato da un telecomando. Dall’oggi al domani.

Quello che emerge in tutta evidenza, è che l’attuale amministrazione vuole ad ogni costo far fronte alle richieste pressanti delle società. Volere, sovente non è potere, perchè si devono fare i conti con le risorse, i soldi che non ci sono. Ma se in questo avvio di amministrazione Cacciotto, il tema dominante, salito persino a livelli di scontro altissimi, riguarda l’impiantistica sportiva, i progetti in cammino, i finanziamenti arrivati dalla Regione, si intuisce che la materia del contendere è succosa. Forse, per la prima volta in tanti anni, lo sport, l’impiantistica, è prepotentemente in primo piano nell’agenda politica locale, ed è la certificazione che questa è una città in ritardo su tanti fronti, e su molte discipline, lasciate colpevolmente da sole a combattere una battaglia, persa. Ma c’è l’esigenza, ora più che mai di avere una visione complessiva, di breve, medio e lungo periodo, che non sia un libro dei sogni, perchè a furia di sognar c’è il rischio serio di morire nel sonno.