Zaha Hadid, architetta e designer irachena, è stata una delle figure più influenti e innovative del XX e XXI secolo. Con le sue opere avveniristiche e le forme fluide ha ridefinito i confini dell’architettura, lasciando un’impronta indelebile nel panorama contemporaneo. La sua scomparsa prematura, avvenuta il 31 marzo 2016, ha lasciato un vuoto profondo colmato solo dai segni tangibili della sua genialità, motivo per cui di seguito ecco le 7 opere più famose di Zaha Hadid che hanno lasciato il segno.
Vitra Fire Station in Germania
Costruita nel 1993 dopo il grande incendio che nel 1981 aveva distrutto il complesso originario, il Vitra Fire Station rappresenta il primo progetto di Zaha Hadid effettivamente completato. Si tratta di un edificio pensato per i vigili del fuoco nel Vitra Campus, nella piccola cittadina di Weill, situata vicino al confine tedesco con Svizzera e Francia.
Considerato come un punto di svolta nella carriera della designer e un vero e proprio manifesto del decostruttivismo, la struttura si presenta come una scultura architettonica di cemento armato a vista, con forme geometriche complesse e irregolari che sembrano emergere dal terreno. L’edificio è caratterizzato da un movimento costante grazie alla presenza alternata e ben gestita di spigoli vivi, superfici inclinate e aperture irregolari che creano un’atmosfera dinamica e quasi aggressiva.
Il Vitra Fire Station, dunque, può essere considerato come un esempio lampante delle sfide lanciate dalla Hadid alle convenzioni dell’architettura tradizionale. L’edificio, infatti, deve essere interpretato non solamente in modo funzionale, ma anche come un’opera d’arte capace d’invitare alla riflessione e all’interpretazione.
MAXXI: Museo Nazionale delle Arti del XX secolo
Come riuscire a trarre ispirazione dall’architettura classica di Roma per reinterpretare la modernità del decostruttivismo? La sfida è stata accolta e vinta dalla Hadid producendo come prova assoluta il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XX secolo. Inaugurato nella capitale nel 2010 dopo un processo costruttivo decennale, il museo si aggiudica il Premio Stirling per l’Architettura 2010. Un riconoscimento che viene assegnato ogni anno dal Royal Institute of British Architects al miglior nuovo edificio in Europa.
A caratterizzare il MAXXI, rendendolo concettualmente unico, è la struttura in cemento e acciaio non pensata come un semplice contenitore di oggetti ma, bensì, come un campus per l’arte. Anche in questo caso, poi, hanno un ruolo rilevante alcuni elementi essenziali dello stile della Hadid come pareti curve, scale nere sospese e soffitti aperti con sottili travi in cemento e vetro. In questo modo la luce naturale filtra all’interno andando ad illuminare in modo unico le opere esposte e lo stesso museo.
Guangzhou Opera House
La cultura asiatica è sempre stata fonte d’ispirazione per Zaha Hadid. Non è un caso, dunque, che alcune delle sue opere più interessanti si trovino proprio in Cina. Una delle più ambiziose è, senza ombra di dubbio, l’Opera House di Guangdong. Situata a circa 80 miglia a nord-ovest di Hong Kong, nella città portuale di Guangzhou, quest’opera architettonica è soprannominata “il doppio ciottolo” per il modo in cui il suo esterno ricorda due piccole rocce sulle rive del fiume Pearl, dove è situato.
A caratterizzare la sua eccezionalità ed il valore artistico ci sono alcuni elementi indiscutibili. Uno di questi è l’uso di pannelli di gesso modellato rinforzato con fibra di vetro, che caratterizzano l’auditorium principale composto da 1.800 posti. Secondo la visione della Hadid, questi hanno lo scopo di conferire agli interni della sala un aspetto fluido e senza soluzione di continuità. All’interno dell’enorme auditorium, poi, il soffitto è rivestito da migliaia di minuscole luci che ricordano le stelle nel cielo notturno che brillano quando le luci si attenuano.
The Galaxy Soho
A dimostrazione di quanto la Cina abbia amato la visione architettonica di Zaha Hadid c’è anche il Galaxy Soho, un complesso di uffici, negozi e intrattenimento situato nel cuore di Pechino ed ispirato proprio dalle grandi dimensioni della città. Completato nel 2014 e ispirato alle forme organiche e cosmiche, è diventato rapidamente un’icona architettonica e un punto di riferimento capace di dare un forte tocco personale all’urbanistica.
Hadid, infatti, ha tratto ispirazione dalle forme fluide e sinuose delle galassie per creare un’opera che sembra fluttuare nello spazio. Le tre torri che compongono il complesso, poi, sono intrecciate tra loro, creando un effetto visivo dinamico e sorprendente. Per finire, le facciate curve e le aperture irregolari conferiscono un aspetto futuristico e alieno.
Gli interni, però, non sono meno sorprendenti. Qui, infatti, gli spazi comuni sono caratterizzati da soffitti alti e da un’illuminazione soffusa che crea un’atmosfera accogliente e avvolgente. La bellezza estetica, però, non è l’unico valore di questo complesso. Il Galaxy Soho, infatti, è anche un edificio ecosostenibile grazie ai sistemi di illuminazione a basso consumo energetico, di pannelli solari e di sistemi di raccolta dell’acqua piovana.
London Aquatics Center
In occasione delle Olimpiadi 2012, Zaha Hadid ha lasciato alla città di Londra un segno importante del suo passaggio artistico. Si tratta del London Acquatic Center, progettato già nel 2004 e portato a termine nel 2011, un anno prima dell’apertura ufficiale dei giochi. Situata all’interno del Queen Elizabeth Olympic Park nell’East End di Londra, la sede è ora aperta al pubblico. È dotato di due piscine olimpioniche, una piscina per tuffi da 82 piedi con altezze della piattaforma da 3 a 32 piedi, una palestra da 50 postazioni con spogliatoi, oltre a una caffetteria e altre aree comuni.
Il centro è stato ispirato dalla fluidità dell’acqua in movimento ed è caratterizzato da un tetto ondulato che si solleva da terra proprio come un’onda. Sui soffitti e sulle pareti, poi, sono state posizionate 628 lastre di vetro il cui scopo è lasciare entrare la luce naturale nelle aree principali della piscina.
Nonostante il suo aspetto futuristico, comunque, il London Aquatics Center è una struttura altamente funzionale e sostenibile. Le piscine sono state realizzate con tecnologie all’avanguardia per garantire la massima efficienza energetica. Inoltre, l’edificio è stato costruito utilizzando materiali riciclati e a basso impatto ambientale.
Eli and Edythe Broad Art Museum
Il passaggio di Zaha Hadid negli Stati Uniti e l’eredità tangibile della sua visione possono essere riassunti nell’Eli and Edythe Broad Art Museum. Si tratta di un museo d’arte contemporanea, frutto della generosità dei filantropi Eli e Edythe Broad, diventato rapidamente un punto di riferimento per l’arte e l’architettura a livello internazionale.
Anche in questo edificio è facile riscontrare gli elementi di design che hanno caratterizzato l’opera di Hadid. Nello specifico l’architettura si basa essenzialmente su forme fluide e sinuose, che sembrano emergere dal terreno come una scultura moderna.
La facciata esterna, rivestita in pannelli di alluminio, poi, ha il compito di riflette la luce del sole creando un effetto cangiante e dinamico. L’interno del museo, invece, è composto come un labirinto di spazi interconnessi, caratterizzati da soffitti alti e da un’illuminazione naturale che valorizza le opere d’arte esposte.
L’aeroporto internazionale di Daxing
Quest’opera architettonica è stata terminata nel 2019. Il che vuol dire che era ancora in costruzione alla morte di Zaha Hadid. Questo particolare, dunque, la rende un vero e proprio lascito. L’aeroporto internazionale di Daxing, voluto per gestire nel migliore dei modi il traffico aereo di Pechino, è stato soprannominato la “stella marina”.
Un nome che deve alla sua forma unica composta da cinque atri. I suoi bracci, poi, sono tutti collegati a una sala principale. Un design unico, dunque, che garantisce a chiunque di raggiungere il gate più lontano alla fine di un atrio in esattamente otto minuti a piedi. Come ulteriore vantaggio, poi, Hadid ha progettato una raccolta dell’acqua piovana e un sistema di gestione che la immagazzina e purifica, aiutando a prevenire le inondazioni.
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