Ecco, questa è la prima vera sconfitta che brucia. Abbiamo giocato e perso (98 a 86) contro la Dinamo Sassari la peggiore partita del campionato soccombendo contro una squadra debole e mancante di Sokolowski e Udom mentre noi dopo due settimane di sosta ristoratrice ci presentiamo senza Reyes, con Brown in panca per fare numero e con Ross che dopo uno sfolgorante inizio si è sistemato in panca senza rivedere il campo (però se la rideva a volontà, per cui non doveva essere un problema serio), meno male che coach Christian in presentazione gara aveva dipinto un quadro ideale dopo allenamenti meravigliosi, almeno dicessero chi c’è e chi non c’è, per rispetto dei tifosi e degli addetti ai lavori.
Ciò premesso, spazio ovviamente alle seconde linee, che poco hanno portato alla causa, ma si sapeva, e anche la scommessa Campogrande è naufragata con 1 su 5 da tre punti, specialità della casa. Senza i piccoli americani abbiamo avuto problemi enormi nel costruire gioco e concludere da tre punti (13 conclusioni su 36 tentativi, 36% di percentuale, e meno male che Sassari in questo fondamentale era scarsa, ma contro di noi ha centrato il 48%). Da due punti siamo stati mortiferi (col 71%) ma tiriamo troppo poche volte (per farmi capire noi 24 conclusioni e loro 41 e nonostante le pessime percentuali, 46%, hanno fatturato più di noi).
Abbiamo catturato nove rimbalzi più di loro ma non è servito a nulla se poi abbiamo un saldo di palle perse orribile (21 noi e solo 9 loro). 12 palle perse di differenza che poi sono stati i 12 tiri in più dei sardi (72 loro e 60 noi). A proposito di palle perse, Denzel Valentine (5 perse) dovrà capire che questa non era una partita/spettacolo bensì una gara di estrema concretezza e che solo così si poteva portare a casa. Contro Sassari, Denzel è stato un giocatore perdente, negli atteggiamenti prima che nei riscontri dal campo. Uthoff, il migliore in campo a mio avviso, ha dovuto cantare e portar la croce e alla distanza è sparito pure lui mentre si è ben comportato Candussi, specialmente quandi i compagni naufragavano. Johnson solo 12 minuti, ma buoni : si saprà mai il perchè di un minutaggio così basso? Ovviamente a reggere i 35 minuti sono rimasti solo Uthoff e soprattutto Brooks, che al di là di una logica stanchezza è stato importante nel tenere la barca in linea di galleggiamento quasi fino alla fine.
Dopo aver già accennato ai limiti evidenti del nostro roster di italiani (a proposito, loro non si infortunano mai, strano ma ovviamente molto bene per loro, non capitemi male) visto la perdurante assenza di Reyes e della saltuaria assenza di uno o due americani del quintetto base, è il momento di guardarsi in faccia e capire che campionato vogliamo fare. Salvezza? Zero problemi, final eight di Coppa Italia e play-off? Allora mettere testa e mano su almeno un giocatore di alto profilo. Adesso Brescia e Bologna ci aspettano, vediamo se caratterialmente dopo tre sconfitte di fila abbiamo gli attributi giusti (oltretutto tanto decantati da Società e GM)
VITTORIO LEONE
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